“Soltanto lontanamente possiamo immaginare quanto dolore si possa provare nel non vedere tornare mai più una persona amata. Un dolore causato da un membro della nostra famiglia, un dolore che non avrebbe mai dovuto causare. Siamo amareggiati per il gesto che ha commesso, un gesto che nessuno mai dovrebbe fare nei confronti di un altra persona“. In una lunga lettera, scritta a mano, la moglie e la figlia di Vincenzo Palumbo, il camionista accusato di aver ucciso Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, hanno chiesto ancora una volta scusa alle famiglie delle vittime.

Giovani uccisi a Ercolano, moglie e figlia dell’assassino scrivono una lettera: “Non siete soli, vi siamo vicine”

Al momento della tragedia le due donne – Maria Rosaria, moglie di Palumbo, e la figlia 20enne – erano in casa, quando il 53enne ha esploso dal balcone della sua abitazione 11 colpi di pistola contro l’auto su cui viaggiavano i due ragazzi.

In questo dolore non siete soli, noi vi siamo vicini, addolorati e mortificati. […] Vi chiediamo enormemente scusa per la sofferenza che state sperimentando, speriamo che le anime dei defunti possano trovare la pace e la serenità, possano essi sorvegliare su di voi, voi che li avete sempre cresciuti, protetti e accolti, in particolar modo, possano darvi la forza con il loro amore di avanzare nella vita”, si legge ancora nella missiva indirizzata alle famiglie di Tullio e Giuseppe.

“Nonostante l’enorme macigno che vivete, la sofferenza e la rabbia, spero che queste parole possano essere accolte da voi, poiché, esse sono dettate da altrettanta sofferenza, dolore e vergogna per il gesto commesso, un gesto inspiegabile, a tratti imperdonabile. Colui che ha commesso tale azione, verrà punito sia davanti a Dio, sia dinanzi alla legge, nonostante, questo non potrà mai ridarvi le persone amate che avete perso. Confidiamo nel fatto che tale giustizia possa quietare i vostri animi e cuori che attualmente sono dilaniati dalla sofferenza e persi in essa”, concludono mamma e figlia.

I funerali

Dopo l’esame autoptico sui corpi dei ragazzi, le salme sono state consegnate ai familiari per i funerali. La cerimonia funebre si è tenuta due giorni fa, a Portici, presso la chiesa San Ciro. L’omelia è stata officiata dal cardinale Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli. Per quel giorno il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.

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