Iran Non Vuole Salma Di Vida

Al tg di una tv iraniana è andato in onda un servizio che descrive Vida come una giovane donna di “facili costumi”. Lei, 21 anni, era venuta dall’Iran in Italia per iscriversi all’università ed è morta nella notte tra venerdì e sabato scorso, a Secondigliano, insieme al fidanzato Vincenzo Nocerino, dopo aver esalato i gas di scarico dell’auto in cui si erano rifugiati all’interno di un box.

Fidanzati morti a Secondigliano, l’Iran non vuole la salma di Vilda: “Ragazza di facili costumi”

La descrizione della giovane ha ferito profondamente i familiari della vittima, che non riescono ancora a ottenere il trasferimento della salma in patria a causa dello stop imposto dalla Polizia morale iraniana. Ahmad Bahramzadeh, 28 anni, iraniano, laureando in odontoiatria a Pisa e amico di Vida ha lanciato un appello: “Salviamo l’onore di Vida e ridiamo dignità alla sua figura”. Ad accogliere le sue parole il papà di Vincenzo che ai microfoni di Radio Marte con lo speaker Gianni Simioli e il deputato Francesco Emilio Borrelli ha detto: “Era come una figlia per me. Quando li ho trovati erano vestiti. Non è giusto che sia stata infangata e denigrata dalla stampa nel suo Paese. La sua famiglia ora sta vivendo una tragedia nella tragedia, aiutiamoli”.

Che cosa è stato detto alla tv iraniana

Il servizio è andato in onda lo scorso 17 marzo su Iran International. Durante il telegiornale, la conduttrice parla di “una studentessa morta soffocata a Napoli”, insieme al suo fidanzato aggiungendo che i due “erano seminudi” e che “probabilmente stavano per avere un rapporto sessuale, ma a causa del monossido di carbonio hanno perso i sensi e poi la vita”. Una descrizione non veritiera secondo i familiari di Vida. “Parliamo di una stampa che è in opposizione al governo iraniano – spiega ancora l’amico della ragazza – la giornalista ha esposto i fatti con una modalità sbagliata. Senza tener conto che in Iran una simile immagine della donna è inaccettabile”.

Le indagini

La sera prima i due ragazzi erano rientrati da una festa a Caserta. Rientrando a Napoli, in I traversa Fosso del Lupo, avevano deciso di appartarsi nell’auto del padre di lui, abbassando la saracinesca del garage. La coppia avrebbe poi acceso il motore per riscaldarsi. Tra le varie piste inizialmente prese in considerazioni dagli inquirenti c’è quella del suicidio, poi subito esclusa. A prendere linfa, invece, l’ipotesi secondo cui i due ragazzi si sarebbero addormentati per poi essere uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio.

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