Condanna soft per due estorsori vicini al clan Mallardo accusati di aver preteso la tangente da alcuni imprenditori edili impegnati in lavori al centro di Giugliano. Si tratta di Arturo Scala, classe 1965, e Vittorio Borzacchelli, classe 1958. I due (difesi dall’avvocato Luigi Poziello) sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso nonché dalla finalità di agevolare l’attività del clan Mallardo.
“Domani non scendi a lavoro”. Estorsione al cantiere a Giugliano, condanna soft per i due ras dei Mallardo
Il Tribunale del Riesame aveva parzialmente annullato l’ordinanza di custodia cautelare, escludendo i gravi indizi di colpevolezza per un’estorsione. Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli; il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia Dottoressa Antonella Serio ha chiesto la condanna per entrambi: anni 6 per Borzacchelli Vittorio alias o’nasone (condannato invece a 4 anni e quattro mesi) ed anni 7 e 6 mesi di reclusione per Scala Arturo (condannato invece a 5 anni). Le condanne saranno ulteriormente ridotte grazie alla legge Cartabia a 3 anni e 7 mesi per Borzacchelli e 4 anni e 3 mesi per Scala.
Per Scala Arturo è stata esclusa l’aggravante del metodo mafioso, in accoglimento della richiesta difensiva. Le persone offese si sono costituite parte civile nel processo penale, chiedendo il risarcimento dei danni. Dalle indagini svolte dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Giugliano in Campania, è emerso che gli indagati avrebbero preteso da vari imprenditori edili il pagamento di somme di denaro per consentire loro di proseguire nell’attività di ristrutturazione di alcuni immobili.