“Sei brutta e malata”. Parole ingiuriose e pesanti come macigni sono state rivolte da un bambino, che aveva ascoltato il commento offensivo della madre, alla piccola Alba. A raccontare l’episodio increscioso è Luca Trapanese, assessore al Welfare e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli e papà della bambina, affetta dalla nascita della sindrome di down.

“E’ brutta e malata”: offese alla bimba down in spiaggia con il papà. Lui ribatte: “Società ostile alla diversità”

In un post su Instagram ha raccontato cosa è accaduto, ricevendo tantissimi messaggi di solidarietà dagli utenti. Pochi giorni fa lui e sua figlia, 5 anni, si trovavano in una spiaggia vicino Formia, nel Lazio. Approfittando delle temperature estive, Luca Trapanese aveva deciso di portare la sua bambina al mare e di trascorrere con lei una giornata di relax e di divertimento. D’un tratto, mentre papà e figlia giocavano insieme, si è avvicinato un bambino che, senza minimi termini, ha riferito ad entrambi che, secondo la sua mamma, Alba è una bimba malata. Priva di bellezza. E dunque “diversa” rispetto agli altri bambini.

Il padre è “rimasto di pietra” di fronte a quelle parole. “Non sapevo nemmeno cosa rispondere”, scrive nel post. “Mia figlia non è malata – è costretto a spiegare Luca Trapanese – e la sua disabilità non la invalida dall’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella“.

“Quel bimbo, grazie alla sua mamma – prosegue l’assessore napoletano  – rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste”.

Per Luca Trapanese “bisognerebbe iniziare a costruire una società nella quale i figli non vengano visti come una priorità o augurare che siano i primi e i migliori. Bisognerebbe iniziare a ragionare – aggiunge il papà di Alba – sul bene comune, partire dall’idea che sono tutti figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla felicità e non al primato di ‘migliore’. Bisognerebbe costruire una società incentrata sull’idea del ‘villaggio’ dove le ricchezze, le gioie, i problemi, le difficoltà si condividono e i figli diventano di un’intera Comunità”.

“Certo è che posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, le posso garantire le migliori terapiste, posso cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile”, conclude Trapanese.

Dopo l’episodio della spiaggia, l’assessore al Welfare e alle Politiche Sociali ha ricevuto un messaggio inaspettato. “Lunedì pomeriggio – scrive ancora nel post su Instagram – mi arriva una foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: ‘Grazie a te e ad Alba… lei riesce a sfiorargli le mani… e il cuore”.

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