L’ecomafia non conosce lockdown: nel 2020, anno della pandemia, in Italia sono stati 34.867 i reati ambientali accertati (+0,6% rispetto al 2019), con una media di oltre 95 reati al giorno, 4 ogni ora. Lo denuncia il nuovo rapporto ecomafia 2021, realizzato da Legambiente, e la Campania si conferma maglia nera per i reati ambientali. Nel 2020, secondo il rapporto ci sono state 15 violazioni al giorno nella regione.

Incremento di oltre il 15% delle persone denunciate

A livello regionale c’è stata una lievissima flessione dei reati accertati (92 in meno rispetto al 2019), ma un incremento delle persone denunciate (ben 654, pari al 15,5 per cento in più), degli arresti, più che raddoppiati (50 contro i 24 del 2019) e dei sequestri (131 in più nel corso del 2020). Secondo Legambiente a scendere in campo insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi sono stati 90 clan. I dati peggiori si registrano a Napoli con 1.615 illeciti, anche se c’è una riduzione del 36,7 per cento rispetto all’anno precedente. La Campania però registra il numero più alto di reati per la legge sugli ecoreati che nel 2020 raggiungono quota 280 (più 77 per cento rispetto allo scorso anno), con 216 persone denunciate e 3 arrestate e 25 milioni di euro sequestrati.

Provincia di Napoli “regina” in Italia per violazioni al ciclo rifiuti

La provincia di Napoli, invece, è prima a livello nazionale per violazioni collegate al ciclo dei rifiuti con 522 illeciti accertati. Insomma, dati che confermano che in Campania i problemi ambientali sono ancora tutt’altro che risolti. La corruzione continua a essere il mezzo più gettonato per tentare di violare la legge senza pagarne le conseguenze e infatti cresce ancora il numero di inchieste censite da Legambiente.

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