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Botrugno Mauro, giuglianese classe 1991, era il terrore delle banche. Ha collezionato 15 rapine presso altrettanti istituiti bancari senza mai essere arrestato in flagranza di reato. Poi però grazie ad attività tecnico scientifica, è stato scoperto quale autore di numerose rapine pluriaggravate, commesse spesso disarmando dapprima la guardia giurata e poi attaccando l’istituto di credito per farsi consegnare l’intero bottino presente nelle casseforti.

Condannato a 18 anni per 15 rapine, torna in libertà malvivente giuglianese

Il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Presidente Patrizia Mirra, ha ammesso il giovane al regime di semilibertà, accogliendo l’istanza degli avvocati Luigi Poziello ed Andrea Giovine, nonostante in fine pena alla fine del 2027. Il giovane sconterà la pena lavorando in un ristorante di Napoli. Ha anche ricevuto una licenza straordinaria per tutto l’anno 2022 per pernottare presso la propria abitazione anziché dormire nel carcere di Secondigliano.

Le rapine in banca sono state commesse a Venticano (Avellino), Casavatore, Melito di Napoli, Qualiano, Napoli, Monteforte Irpino, Acerra, Fabro (Perugia) ed altrove. A incastrarlo furono le impronte digitali, repertate in tre banche in occasione delle rapine consumate rispettivamente il 27 novembre 2009, il 15 aprile 2010 e il 21 luglio 2020. Decisive anche le immagini del sistema di videosorveglianza che lo avevano ripreso in diversi raid armati ai danni degli istituti di credito. E’ considerato anche responsabile di un colpo commesso ai danni del “Monte Paschi di Siena” di via Aniello Palumbo, durante il quale si fece consegnare 10mila euro in contante armato di un semplice taglierino.

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