“Esiste la possibilità che il virus sia circolato in Nord Italia prima di quando ci si è resi conto che ci fosse”. A dichiararlo è il direttore per le emergenze dell’Oms, Mike Ryan, in merito alla scoperta della presenza del virus nelle acque fognarie già a dicembre.

Coronavirus, Oms: “Il virus forse già in Italia prima di quando si pensasse”

“Quella italiana è una scoperta importante, i dati vanno ulteriormente investigati ma al momento non cambiano la nostra ipotesi sull’origine del virus”, sostiene Ryan.

“Abbiamo a disposizione 49.000 sequenziamenti genetiche del virus ma non abbiamo visto ancora mutazioni”, ha spiegato la dottoressa Maria van Kherkove dell’Oms in un briefing sul Covid-19.

“Non osserviamo alcuna variazione nella trasmissione, nella letalità o nell’impatto delle terapie”, ha aggiunto Mike Ryan secondo cui l’aumento dei contagi di coronavirus a livello globale “non è un fenomeno dovuto all’aumento dei test, anche i morti crescono e qui non c’entrano i test. L’aumento, sostiene, è dovuto soprattutto al fatto che l’infezione si sta diffondendo in nazioni “molto popolose”.

Lo steroide desametasone

Quanto alle terapie, “sebbene i dati siano ancora preliminari, la recente scoperta che lo steroide desametasone ha un potenziale salvavita per i pazienti di Covid-19 in condizioni critiche ci ha fornito un motivo per festeggiare”, ha detto invece il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

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