scuole chiuse coronavirus italia

Prende piede l’ipotesi della chiusura delle scuole. A dichiararlo il premier Giuseppe Conte do una riunione straordinaria con i tutti i rappresentanti delle forze politiche tenutasi a Palazzo Chigi.

Conte, riunione straordinaria con tutti i partiti

L’incontro si è tenuto per un confronto sull’emergenza sanitaria. Questa mattina il premier incontrerà i ministri. A preoccupare maggiormente l’Esecutivo è la tenuta del sistema sanitario, messo a dura prova dalla diffusione del virus e dall’aumento dei ricoveri. Gli ospedali nelle aree di maggiore contagio sono infatti sovraccarichi di malati e hanno chiesto aiuto ad altre strutture sanitarie, anche fuori regione, per arginare l’ondata di ospedalizzazioni.

Ipotesi chiusura scuole

“La nostra linea è improntata alla massima trasparenza – ha detto Conte nelle riunioni con i capi delegazione della maggioranza e i capigruppo di tutti i partiti – vogliamo coinvolgere le Regioni, ma dobbiamo stare attenti a non discostarci dalle linee guida degli scienziati. L’attenzione è massima, stiamo prendendo delle decisioni che incidono sullo stile di vita degli italiani e siamo ancora in una situazione di allarme, secondo i dati scientifici. Il contagio potrebbe anche estendersi, non sappiamo quando raggiungeremo il picco”. Ha precisato che “sarà la Lega Calcio a decidere se giocare a porte chiuse o rinviare le partite” e che “non possiamo escludere la chiusura totale delle scuole su tutto il territorio nazionale, anche se non è stata ancora chiesta dagli scienziati”.

Chiusura scuole per le zone rosse fino al 15 marzo: i comuni interessati

La misura di chiusura delle scuole è già attiva nei comuni rientranti nella zona rossa. Il provvedimento è stato adottato dal premier Giuseppe Conte nell’ambito dell’ultimo decreto contro il Covid-19. Restano quindi a casa gli studenti dei comuni più colpiti dall’emergenza. Per quel che riguarda la zona rossa la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado resterà in vigore fino al 15 marzo. Il provvedimento comprende istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.

Allo stesso modo è confermata per le prossime due settimane la sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all’estero. Questi i comuni della zona rossa interessati: Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vò.  Per quel che riguarda l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto e le province di Pesaro e Urbino e di Savona, la sospensione dell’attività didattica andrà avanti fino all’8 marzo, salvo anche in questo caso la possibilità di svolgimento a distanza. Accolta la richiesta del Friuli Venezia Giulia che chiuderà le scuole per una settimana. Nessuna modifica nel Lazio dove gli istituti restano aperti. In Campania la chiusura è stata disposta per soli tre giorni lo scorso weekend.

In Giappone

In Giappone intanto, sin dal 27 febbraio, è stata disposta la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado per due settimane. Una misura forte per contenere il contagio e scongiurare lo scoppio di nuovi focolai epidemici. Non solo, le restrizioni sono estese anche ad altre realtà pubbliche. Per due settimane infatti tutti i lavori di costruzione pubblici, anche molti musei e attrazioni turistiche (dal museo Ghibli a Tokyo Disneyland) hanno annunciato chiusura straordinaria fino a metà marzo. Nel frattempo la compagnia aerea nazionale ANA si è offerta di rimborsare il biglietto di tutti i voli da e per la Cina.

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