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C’è un’altra Wuhan in Cina. Si chiama Shulan, una città da 700mila abitanti. Il Governo del Paese del Dragone ha imposto un lockdown rigoroso per contenere un grosso focolaio che è esploso nella provincia di Jilin, al confine con la Russia e la Corea del Nord.

Quarantena per Shulan, è la nuova Wuhan del coronavirus

E’ uno scenario simile a quello già registrato a febbraio a Wuhan, considerato l’epicentro mondiale dell’epidemia da coronavirus. Negozi chiusi, serrande abbassate, strade vuote. Interi complessi residenziali sono isolati. La spesa viene recapitata per consegna e non si può scendere neanche per acquistare beni di prima necessità. Le autorità di Shulan, si legge sul China Daily, hanno annunciato “piani per rafforzare le misure di lockdown intensificando il controllo sugli spostamenti in tutte le zone abitate”. Secondo il Guardian questa città è di fatto ‘sigillata’ e isolata dal resto del mondo.

Misure restrittive sono state estese a tutta la provincia di Jilin, come avevamo già anticipato ieri. Se però in alcuni quartieri non è possibile uscire di casa, in altri, invece, si può uscire solo una volta ogni due giorni per gli acquisti più importanti, come quelli alimentari o sanitari, e per non più di due ore. Chi infrange la quarantena può incorrere in sanzioni severissime, compreso il carcere. Dal 10 maggio il Governo centrale ha attenzionato Shulan e l’ha indicata come una zona adl alto rischio. Da quel giorno le scuole sono chiuse e il trasporto pubblico sospeso.

I nuovi casi di coronavirus in Cina

Pechino però non ha diffuso i dati relativi al focolaio della provincia di Jilin. Si tratterebbe di nuovi casi “endemici”, quindi non d’importazione. Anche oggi le autorità sanitarie non hanno segnalato altri decessi a causa della pandemia e il bilancio – almeno quello ufficiale – resta fermo a 4.634 morti dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I contagi sono invece 82.960 e sono 1.707 i casi ‘importati’ con 46 pazienti che restano ricoverati in ospedale, tre dei quali in condizioni definite gravi. In Cina sono 78.241 le persone dichiarate guarite dopo aver contratto l’infenzione.

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