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Si abbassa l’età media dei contagiati dopo il lockdown. A dirlo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità. In Piemonte i nuovi casi registrati di età ricompresa tra i 10 e i 39 anni è in continua ascesa, anche se il numero assoluto dei contagiati è in decrescita. Insomma: ad ammalarsi di più sono i giovani.

Covid, si ammallano di più i giovani: aumento di casi tra gli under 40

Per capire cosa sta succedendo in Piemonte, da quando sono state allentate le misure di contenimento, occorre dare un’occhiata alle variazioni in termini percentuali dei contagiati per fascia d’età. Così come spiega Il Corriere della Sera, se esaminiamo la fascia d’età che va da 0 a 19 anni, sia al 19 marzo, sia al 23 aprile, la quota dei giovani piemontesi contagiata era pari allo 0.5 per cento. Al 20 maggio, è salita all’1,1, un numero basso ma più che doppio rispetto a uno o due mesi fa.

Si tratta di una variazione da tenere in considerazione, visto che i centri sportivi e le scuole sono chiuse. L’ipotesi è che il virus abbia continuato a circolare tra le fasce d’età più basse anche durante il lockdown, o nelle ultime settimane, quando tanti ragazzi si sono riversati in strada, spesso incuranti delle norme di distanziamento sociale o dell’obbligo dell’uso della mascherina.

Aumento anche tra i trentenni

In termin assoluti un leggero incremento di positivi si registra anche tra i ventenni e i trentenni mentre c’è un calo tra gli over 60. A spiegare però una spiegazione plausibile del fenomeno è l’epidemiologo Giuseppe Costa. «Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che molti di loro si sottopongono a test sierologico, inviati dalle aziende di appartenenza, e, se positivi, devono fare il tampone».

Il caso più interessante riguarda sempre le persone tra 50 e 59 anni. Al 19 marzo, rappresentano il 16.4 per cento dei contagiati, un dato che il 23 aprile sale al 18 per cento. Complice, è probabile, anche di un atteggiamento avventato. Che poi è stato sostituito dalla paura di ammalarsi.  E, infatti, al 20 maggio, i cinquantenni infetti diminuiscono al 17.1 per cento del totale. Nei sessantenni e nei settantenni, tutto questo è ancora più visibile: i nuovi casi tra loro calano senza sosta da due mesi. Ma i più colpiti restano i grandi anziani, fragilissimi e molto spesso ricoverati nelle rsa.

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