conte camera mes

“Sono qui per l’informativa sulle modifiche al Mes non solo perché doverosa dopo la richiesta ma anche perchè’ ho sempre cercato di assicurare una interlocuzione chiara e trasparente con Il Parlamento“. Sono le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera per le comunicazioni sul Mes.

Il premier commenta l’atteggiamento delle opposizioni. “Dalle opposizioni accuse infamanti contro di me che, se fossero vere, dovrebbero costringermi alle dimissioni” ha detto. La seduta è stata abbastanza turbolenta a causa di varie interruzioni di alcuni deputati della Lega, riportati all’ordine dal presidente Roberto Fico.

Le parole del premier Conte

“Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini – continua Conte – la cui ‘disinvoltura’ a restituire la verità e la cui ‘resistenza’ a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni” nel “diffondere notizie allarmistiche, palesemente false” sul Mes. Ad esempio, aggiunge il premier,  “è stato anche detto che il Mes sarebbe stato già firmato, e per giunta di notte. Anche chi è all’opposizione ha compiti di responsabilità. Mi sembra quasi superfluo confermare a quest’Aula un fatto di tutta evidenza, ossia che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto. Nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei”.

L’intervento di Tria

Chiarisce poi che “fin dall’avvio della mia prima esperienza di governo, il Parlamento italiano è sempre, costantemente e puntualmente aggiornato. Posso dunque affermare che, poco meno di un anno fa, l’Italia, da me rappresentata, si è espressa in sede europea in maniera perfettamente coerente con il mandato ricevuto da questo Parlamento. Su tali basi è stato dato l’incarico all’Eurogruppo di procedere alla predisposizione di una bozza di revisione del Trattato Mes“. E fu il ministro dell’Economia Giovanni Tria a inviare ai presidenti delle Camere “il testo di revisione del Mes”. Ricorda poi il ringraziamento che il senatore della Lega Alberto Bagnai gli fece durante l’esame del Mes al Senato, scatenando gli applausi dei deputati del Pd.

“Il nostro Paese ha un debito pubblico pienamente sostenibile – ha concluso Conte – come pure riconoscono i mercati, la Commissione europea e il Fondo Monetario Internazionale, per cui non si intravvede all’orizzonte nessuna necessità di attivare il Mes”. E ha ribadito: Il Mes non è indirizzato contro un Paese o costruito a vantaggio di alcuni Paesi a scapito di altri. E’ una assicurazione contro il pericolo di contagio e panico finanziario, a vantaggio di tutti. Nel negoziato abbiamo ottenuto regole che fossero vantaggiose per l’Italia sia nel remotissimo caso in cui dovessimo arrivare a chiedere anche noi fondi al Mes, sia in quelli, molto più frequenti, in cui l’Italia si ritrovasse dal lato di coloro che erogano il prestito”.

Il commento di Di Maio

Luigi Di Maio ha affidato a Facebook un chiarimento circa la posizione del Movimento sulla riforma di questo istituto. “Oggi gran parte dei giornali ed alcuni esponenti politici ci trattano come dei mostri solo perchè ieri ci siamo battuti per non firmare al buio il Mes. Da ogni parte si legge che ho sfidato, che ho provocato, che ho battagliato. Io non ho sfidato nessuno, anzi. Stiamo solo lavorando nell’interesse dei cittadini italiani. Ma questo per i giornali e per il sistema è surreale. Loro concepiscono la politica come una continua imposizione dall’alto. Per loro o segui quello che dice qualche euroburocrate, oppure sei un ignorante, un imbecille, un attentatore della democrazia. Avete capito bene: secondo loro sarebbe il Movimento 5 stelle ad attentare alla democrazia, proprio noi che ci siamo spesi per non far firmare una cambiale in bianco agli italiani. E il sistema è abituato così: o fai come dicono loro, oppure ti minacciano, cominciano a dipingerti come disfattista. È quel che sta accadendo con il sottoscritto da un bel pò di tempo”.

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