Durante la trasmissione Club Napoli Allnews, in onda su Teleclubitalia Canale 77, è intervenuto mister Pasquale D’Aniello ed ha analizzato la partita di ieri sera, vinta dal Napoli per 2-0 contro il Venezia.

Club Napoli Allnews, le parole di mister D’Aniello su Napoli-Venezia

Tanti gli argomenti affrontati, dal ritorno del tifo azzurro allo stadio all’espulsione dubbia di Osimhen:

“Ieri, mentre guardavo la partita in tv, ho percepito un pubblico caloroso. I tifosi si sono mostrati pazienti e maturi, capendo il momento di difficoltà del Napoli dopo l’espulsione di Osimhen. Gli azzurri, infatti, non trovavano spazi ed erano costretti a spostare il gioco da destra a sinistra. Questa pazienza, però, ha portato il Napoli alla vittoria”.

Su Spalletti: “Sentivo che urlava ripetutamente di giocarla su Mario Rui, dall’altra parte del campo. Probabilmente ha visto un Venezia ordinato, che chiudeva le linee di passaggio. L’idea del mister è stata quella di gestire il gioco e stancare gli avversari.

C’è da dire che il Venezia non si è mostrata una squadra all’altezza. Non ha retto nessun 1 contro 1, e non solo dal punto di vista tecnico.

Il migliore in campo? Io dico Lobotka. Il ruolo del regista è delicato. Bisogna essere lucidi, mentalmente stabili. Il vertice basso deve portare palla e scegliere i tempi giusti al momento giusto. È stato bravo. Bene anche Koulibaly e Manolas. Se Di Lorenzo giocasse contro il Napoli mi preoccuperei di doping.

Sull’espulsione di Osimhen, bisogna esser capaci di smentire ciò che ha scritto l’arbitro nel referto. Nel ricorso bisogna attingere alle classiche attenuanti. Se Aureliano dovesse avere un attimo di follia e scrivere che “Osimhen cerca di ledere il corpo dell’avversario con un colpo volontario”, allora la situazione diviene complicata. C’è da dire però che Aureliano, dopo il rosso, ha gestito bene la partita.

Dopo l’espulsione, i due di centrocampo hanno avuto difficoltà. Fabian non è riuscito ad aiutare Lobotka. Lo spagnolo non è un calciatore da due in mediana. Da lì Spalletti ha trasformato la propria squadra nel 4-4-1. C’era Insigne vertice alto nel triangolo d’attacco; Zielinski e Politano erano costretti ad abbassarsi.

Quando si gioca contro le 5/6 squadre di basso livello, i vari Napoli, Juventus, Inter ecc., devono avere il coraggio di fare turnover in queste partite”.

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