Erano stati arrestati nel settembre 2024, per poi vedersi scarcerare dal Riesame qualche settimana dopo. Si tratta di Giovanni Di Cicco alias ‘o Mericano, 62 anni, di Vincenzo Strino alias ‘o Toro, 57 anni, di Sabatino Cimmino alias Tinuccio, 44 anni, e di Antonio Russo alias ‘a pecora, 55 anni.
Clan Mallardo, arrivano le condanne per racket per quattro estorsori
Avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato davanti al giudice del Tribunale di Napoli GUP Linda Comella; all’esito della requisitoria, il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli Dottoressa Ilaria Sasso Del Verme aveva chiesto le condanne per i 4 soggetti, imputati a vario titolo di associazione mafiosa o di estorsioni aggravate dal metodo mafioso.
Queste le condanne inflitte dal giudice del Tribunale di Napoli:

- ⁃ Giovanni Di Cicco, 11 anni e 2 mesi di reclusione (condanna per associazione mafiosa)
- ⁃ Vincenzo Strino 10 anni e mesi di reclusione (condanna per associazione mafiosa con il riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per estorsione aggravata);
- ⁃ Sabatino Cimmino 10 anni e 4 di reclusione (condanna per estorsione aggravata anni 1 mesi 4 in continuazione con condanna ad anni 10 per riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per associazione mafiosa);
- ⁃ Antonio Russo 13 anni e 4 mesi di reclusione (condanna per estorsione aggravata con il riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per associazione mafiosa ed estorsione aggravata).
Le condanne saranno ridotte di 1/6 grazie alla legge Cartabia qualora gli imputati decidessero di non impugnare la sentenza. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Giuliano Russo, Celestino Gentile, Giuliano Russo, Luigi Poziello, Marcello Severino, Michele Giametta e Nicola Pomponio.
Il fatto
Secondo quanto ricostruiti dai giudici, per conto del clan Mallardo, i quattro condannati imponevano le estorsioni agli imprenditori dell’hinterland a nord di Napoli per consentire loro di continuare a svolgere la propria attività lavorativa. Furono arrestati dai carabinieri della Compagnia di Giugliano al termine di indagini coordinate dalla Dda partenopea. Il gip del Tribunale di Napoli contestava, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso nonché di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Le estorsioni sarebbero state tentate il 3 e il 26 settembre 2018 ai danni di imprese che stavano lavorando in località Varcaturo di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli.