Oggi, alle ore 11, è previsto un nuovo Consiglio dei Ministri. Tra le “varie ed eventuali” all’ordine del giorno potrebbe comparire anche la questione dello scioglimento del Comune di Giugliano. Il condizionale resta tuttavia d’obbligo, poiché al momento non esistono fonti ufficiali che confermino l’intenzione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di portare oggi sul tavolo di Palazzo Chigi il dossier relativo alla città.
CdM alle 11: tra le “varie ed eventuali” anche il caso Giugliano? Facciamo chiarezza
Per capire se davvero il procedimento sia giunto a questo punto, occorre ripercorrere l’iter previsto dalla legge. La commissione d’accesso nominata per valutare eventuali infiltrazioni camorristiche aveva tempo fino al 22 maggio per concludere i propri lavori e trasmettere la relazione finale. Alcune indiscrezioni sostengono che tale relazione sia stata completata con anticipo. Tuttavia, nulla è confermato.
Inoltre, non è chiaro se a Napoli si sia già riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’organismo che ha il compito di esaminare il fascicolo una volta redatta la relazione e inoltrarlo al Ministero dell’Interno. Una procedura rigorosamente riservata e coperta dal massimo riserbo istituzionale.

In ogni caso, se davvero tutti i passaggi fossero stati completati in tempi così stretti, ci troveremmo di fronte a un’accelerazione eccezionale, difficile ma non del tutto da escludere. Le indiscrezioni che arrivano da Roma, però, al momento sembrano scartare l’ipotesi che il caso Giugliano sarà discusso oggi. Considerando che non risultano altri Consigli dei Ministri convocati per questa settimana, è plausibile ipotizzare che — se la giornata odierna dovesse trascorrere senza novità — Giugliano sarà regolarmente chiamata alle urne per eleggere la nuova amministrazione.
Questo, tuttavia, non mette definitivamente al riparo la città: lo scioglimento del Comune potrebbe comunque arrivare anche a elezioni avvenute, con la nuova giunta già insediata. In quel caso, l’amministrazione avrebbe facoltà di presentare ricorso contro l’eventuale provvedimento di scioglimento.