Potrebbe arrivare già stasera sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto legge sui “Campi Flegrei”: dovrebbe contenere un piano d’esodo della popolazione in caso di bradisismo grave, demandato alla Protezione civile, e un altro piano per valutare la vulnerabilità degli edifici, per capire su quali strutture intervenire.

Campi Flegrei, verso decreto legge in Cdm: il piano in quattro punti

Ci saranno anche facilitazioni per l’assunzione di personale tecnico nei Comuni nel decreto sul bradisismo che il governo si accinge a varare. E anche il potenziamento delle strutture di Protezione civile (con il coinvolgimento delle scuole) e un sistema di comunicazione-informazione per la popolazione.

Lo si apprende dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, al termine della riunione che si è svolta in serata. “Il ministro Nello Musumeci – ha affermato il prefetto – sarà a Napoli nei prossimi giorni per descrivere bene le misure del decreto”. Al termine della lunga riunione con le istituzioni in Prefettura sulla situazione a Pozzuoli e nelle altre zone più a rischio, il prefetto ha garantito che “c’è massima attenzione”, spiegando che si tratta di “un lavoro intenso che stiamo facendo anche con la Regione e la Protezione Civile nazionale”.

In attesa di capire se il testo approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri in programma stasera alle 20, si lavora alla bozza d’intesa con le Regioni. Come conferma il governatore campano Vincenzo De Luca: “C’è stato un confronto in queste ore con il ministro Musumeci che ci ha sottoposto una bozza di decreto, credo sia un decreto serio. Il ministro – ha proseguito – sta operando con serietà a livello di protezione civile, ovviamente si fa un lavoro di prevenzione, sperando di non aver bisogno di utilizzare queste misure”.

I punti principali

Sono quattro i punti principali del decreto per i Campi Flegrei sul quale si stanno valutando le coperture finanziarie per capire se potrà approdare già stasera in Consiglio dei ministri.

  • Un piano di esodo in caso di grave bradisismo;
  • Un altro per valutare la vulnerabilità degli edifici, allo scopo di capire su quali strutture intervenire;
  • Un piano di potenziamento delle strutture di Protezione civile; 
  • Un altro piano per la comunicazione che coinvolgerà anche le scuole.
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