eruzione campi flegrei 2023

Il rischio eruzione c’è ma non è imminente. E’ questo il dato emerso dall’incontro avvenuto lunedì scorso a Pozzuoli e che ha messo a sedere allo stesso tavolo i vertici del Dipartimento di Protezione Civile nazionale e regionale, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia del Centro Studi Plinius e Cnr-Irea.

Campi Flegrei, rischio eruzione ma non imminente

Si parte da una certezza: i Campi Flegrei sono l’immensa caldera di un vulcano in attività dove attualmente abitano centinaia di migliaia di persone. La cittadinanza, però, allarmata dai continui fenomeni sismici legati al bradisismo, chiede chiarezza in merito alle possibilità di un’eruzione a breve termine. Francesca Bianco (direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv) e Mauro Di Vito (direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv), nel corso dell’incontro, hanno tenuto a ribadire che attualmente i Campi Flegrei «non mostrano alterazioni tali da far presumere un’imminente apertura di bocche eruttive».

Anzi, per arginare l’ondata allarmistica che corre anche sui social, gli esperti hanno altresì precisato che, sebbene il numero di sismi sia aumentato (661 nel mese di maggio, ma a giugno sono scesi a 209) si è distanti dal numero fortemente superiore durante la crisi bradisismica degli anni Ottanta. La comunità scientifica ha voluto comunque determinare una percentuale del rischio di eruzione sulla base del comportamento della caldera, che annovera 70 eruzioni in 15mila anni.

Le percentuali

Nello specifico, i dati riportati dall’Ingv elencano queste percentuali: Eruzione effusiva 11% (tipo colata di lava di Monte Olibano); Eruzione esplosiva piccola 60% (come gli eventi tipo l’eruzione di Monte Nuovo del 1538); Eruzione esplosiva media 25% (tipo l’eruzione di Astroni avvenuta circa 4 mila anni fa); Eruzione esplosiva grande 4% (come l’eruzione pliniana di circa 4.500 anni fa di Agnano-Monte Spina). «

Invece, la probabilità di accadimento di quelle che i media chiamano Super eruzione (ovvero quelle avvenute 40 mila e 15 mila anni fa dell’Ignimbrite Campana e del Tufo Giallo Napoletano) è inferiore all’1%» ha aggiunto Francesca Bianco. Quindi, secondo la statistica elaborata dagli esperti, la più probabile eruzione potrebbe essere quella esplosiva piccola tipo del Monte Nuovo.

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