Ieri è arrivata nel tardo pomeriggio la sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Napoli nei confronti del boss del clan dei Casalesi Antonio Iovine, detto ‘o Ninno, attuale collaboratore di giustizia, che aveva chiesto il rito abbreviato in merito ad un omicidio consumatosi 32 anni fa nei pressi del Lido Scalzone di Castel Volturno, quando fu trucidato un cittadino di colore, Saer Konte.

Il boss pentito è stato condannato a dieci anni, ed ha ricostruito nei particolari quell’efferato delitto. Gli esecutori furono Francesco Schiavone, detto Sandokan, e lo stesso Iovine. In quel periodo, a cavallo cioè tra gli anni 80 e gli anni 90, il clan dei Casalesi era in ascesa e non poteva permettere che un’organizzazione di immigrati potesse spacciare droga nel proprio territorio. Tanti clan di stranieri furono infatti trucidati in quel periodo dai Casalesi, per affermare prima e mantenere poi la propria egemonia. Il Pm aveva chiesto 8 anni per Iovine, ma i giudici hanno tenuto conto del suo status di collaboratore di giustizia.

 

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