Un pari giusto che non soddisfa né Benitez né Mazzarri. Al Meazza termina 2-2 con i goal di Callejon, Guarin ed Hernanes che condanna entrambe le squadre a perdere terreno nella rincorsa al terzo posto.

Con l’Inter priva di 4 elementi Benitez prova a portare a casa il risultato positivo puntando sulla compattezza difensiva e sull’aggressività, in questo modo gli azzurri mettono in difficoltà Mazzarri che appena alza i ritmi rischia di punire la retroguardia napoletana grazie a due occasioni in 5 minuti con Icardi. Prima chiude Albiol con un grande intervento, che mette una pezza all’errore proprio dello spagnolo, nella seconda occasione l’argentino sfiora il palo di testa. Il colpo di testa sarà ricorrente: l’Inter, come il Genoa, lo Sparta Praga, il Chievo e tante altre prima di lei, sul gioco aereo ottiene una supremazia imbarazzante rispetto al Napoli.

Prosegue la marcia dell’Inter nel primo tempo che prende anche un palo con Hernanes dopo uno stop di petto ed un tiro a volo da antologia.

Nella ripresa è il Napoli a fare la partita con Insigne che illumina la serata con tanti passaggi spettacolari, poi il palo, da solo davanti ad Handanovic ma serve Mertens, subentrato al 24 azzurro, per fare il vero cambio di passo.

Grave disattenzione di Vidic che di testa serve Callejon, lo spagnolo è un moschettiere e colpisce sempre al cuore. 1-0. Mazzarri tenta la carta Guarin, viene premiato, 30 secondi dopo il colombiano pareggia i conti. Finale concitato, con il tecnico dell’Inter che viene espulso per reiterate proteste ma non è finita perché dal limite dell’area David Lopez inventa per Callejon che tira a volo. Goal meraviglioso, festeggia anche Reina da Monaco di Baviera.

Sembra fatta, sembra finita, è il 90′, ma il Profeta Hernanes non ci sta ed ancora su una disattenzione della retroguardia azzurra, pareggia i conti. Piroetta e tutti a casa.

Finisce una partita soporifera, ad esclusione degli ultimi 10′ di gioco con 3 goal su 4 arrivati su gravi errori delle difese.

Fino a quando per il Napoli mentre Callejon mitologicamente conquista Troia, la difesa Penelope ne disfa il telo. Lo spagnolo crea, la retroguardia distrugge come un bullo tutti i castelli di sabbia costruiti dal numero 7 partenopeo che quantomeno si gode il primo posto nella classifica dei capocannonieri.

 

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