Non poteva che suscitare rabbia e indignazione la morte di Antonio Morione, 41enne assassinato in una rapina alla sua pescheria di Boscoreale il 23 dicembre scorso. Ora però alle parole di solidarietà, sono seguiti i fatti: il comune di Boscoreale ha infatti deciso di rimborsare alla famiglia dell’uomo  – che ha da pochi giorni riaperto la pescheria – tutte le tasse del 2021.

La decisione del Comune di Boscoreale per Antonio Morione

La decisone è stata presa dalla giunta guidata dal sindaco Antonio Diplomatico in seguito alla proposta del consigliere  di maggioranza Pasquale Cirillo e all’approvazione – all’unanimità – dal Consiglio comunale nella seduta del 29 dicembre al termine di un minuto di raccoglimento tributato al titolare della pescheria. “È un piccolo ma concreto gesto alla famiglia. Un aiuto simbolico in attesa che venga fatta al più presto giustizia” ha detto Cirillo. 

L’attività – che ora è è gestita da Tancredi Morione, uno dei tre figli di Antonio (le altre due sono Noemi e Rebecca) insieme alla madre Maria e alla fidanzata – non è dunque più dovuta a pagare i tributi per lo scorso anno al Comune. Qualora invece i tributi risultino già versati, l’ufficio ragioneria provvederà a rimborsare agli eredi le spettanze. Proprio Tancredi ha confidato ai microfoni di Tele Club Italia le difficoltà nel portare avanti l’impresa di famiglia: puoi vedere la sua intervista qui. 

Caccia ai rapinatori killer

Intanto, proseguono senza sosta le indagini, sulle quali stanno lavorando i carabinieri di Torre Annunziata, per identificare i responsabili dell’omicidio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Antonio Morione,  in quella sera dell’antivigilia di Natale, era impegnato all’esterno della sua attività di via Giovanni della Rocca, quando vide arrivare alcuni malviventi in auto e uno di questi dirigersi armato verso la cassa. Resosi conto del pericolo, il 41enne prese un coltello e squarciò uno pneumatico dell’auto parcheggiata. Il rapinatore, nella fuga, esplose quattro colpi di arma da fuoco, uno dei quali centrò Antonio che morì sotto gli occhi di suo figlio. 

L’auto sulla quale viaggiavano i rapinatori  – che poco prima avevano assaltato anche la pescheria del fratello di Antonio, distante alcune centinaia di metri – è stata poi ritrovata carbonizzata nel Piano Napoli Villa Regina. Da allora, la caccia ai “rapinatori killer” prosegue senza sosta, notte e giorno, con un ingente dispiegamento di mezzi e uomini che, purtroppo, non ha ancora portato ad una svolta nelle indagini che proseguono nel massimo riserbo.

L’omicidio del 41enne pescivendolo ha duramente colpito la comunità locale come dimostrato dalla grandissima partecipazione alle sue esequie celebrate qualche giorno dopo dall’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia.

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