bonus 600 euro chi deve rifare la domanda

Bonus 600 euro: chi deve rifare la domanda? E’ tutto da rifare per oltre 400mila professionisti che nei giorni scorsi hanno chiesto alle proprie Casse di previdenza il bonus di 600 euro previsto dal governo per l’emergenza Coronavirus. La pubblicazione del decreto liquidità ha mostrato a tutti che sono cambiati i requisiti. Per questo le domande dovranno essere ripresentate agli enti.

Sono dunque cambiati i requisiti per ottenere l’aiuto per la crisi da Covid-19. Il provvedimento – cosiddetto decreto liquidità – stabilisce infatti che per ottenere il bonus bisogna essere iscritti a una Cassa «in via esclusiva». Un passaggio che mancava nella bozza di decreto circolata nei giorni scorsi e nel Dl 28 marzo che sanciva le regole di erogazione.

Le Casse hanno già ricevuto circa 420mila richieste, ma tra queste ci sono quelle dei professionisti che svolgono anche un’attività da dipendenti, che andranno depennate. Inoltre, l’erogazione del bonus, che per alcuni enti doveva cominciare già dal 10 aprile, risulta sospesa ma con qualche eccezione. Chi non è riuscita a bloccare gli accrediti in tempo è l’Inpgi2 (giornalisti) per cui qualche bonifico è partito. Anche Enpacl (consulenti del lavoro) ha cominciato ad erogare i bonus (le domande ricevure al 3 aprile erano 8.200) ma non siamo riusciti a sapere se tutti o solo una parte.

Bonus 600 euro: chi deve rifare la domanda

Il maxi-emendamento al Cura Italia ha però anche ulteriormente rivisto la platea degli aventi diritto, chiarendo che non potranno avere l’indennità i titolari di assegno di anzianità e di vecchiaia, mentre lo potranno richiedere coloro che, ad esempio, ricevono una prestazione d’invalidità e finora non pensavano di poterne avere diritto.

Esclusi dal rinvio delle domande gli ingegneri e gli architetti iscritti ad Inarcassa, l’ente infatti per Statuto (articolo 7) preclude l’iscrizione a chi è già iscritto ad altra forma di previdenza. Si tratta di oltre 90mila domande (l’8 aprile erano 92.866).

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A chiarire la questione ci ha pensato Oliveti a Radio 24: «Se un avvocato libero professionista ha una docenza, o fa attività da giornalista pubblicista con posizioni previdenziali sia nella Cassa privata, sia nell’Inps, non può ricevere i 600 euro, perché non ha l’iscrizione esclusiva a un Ente». Questo anche se rientrasse nei requisiti di reddito, ovvero sotto i 35 mila euro. In conclusione, dovranno ripresentare domanda coloro che sono iscritti a Casse private andando a consultare le direttive fornite sui relativi siti.

L’idea più diffusa è quella di chiedere appunto una integrazione nella documentazione. Ma è certo, però, che l’erogazione del bonus, che per alcuni enti doveva cominciare già dal 10 aprile, risulta sospesa.

https://www.teleclubitalia.it/189955/bonus-600-euro-quando-arriva-quando-verra-pagato-chi-ha-diritto-al-bonus-di-600-euro/

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