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Modulo di autocertificazione sì, modulo no. C’è stata molta confusione sull’obbligo di presentare l’autodichiarazione per ottenere il bonus da 200 euro in busta paga a luglio. Non tutte le categorie dovranno presentarlo. Per alcune l’accredito sarà in automatico.

Bonus 200 euro, l’obbligo di autocertificazione

Come anticipato pochi giorni fa, ai fini dell’ottenimento del bonus, è necessario che il dipendente consegni al datore di lavoro un’autodichiarazione con cui dichiara, recita la legge, di “non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”. A rendere più chiaro quest’aspetto anche la circolare Inps numero 2397 del 13 giugno. L’istituto di previdenza infatti sottolinea che l’una tantum di 200 euro «è riconosciuta in automatico, in misura fissa, una sola volta, previa acquisizione – da parte del datore di lavoro – di una dichiarazione del lavoratore con la quale lo stesso dichiari, ricorrendone le circostanze, di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18», cioè destinatari dell’agevolazione in quanto pensionati o percettori del reddito di cittadinanza.

Tradotto: il beneficiario potrà percepire il bonus da 200 euro una sola volta. Se è titolare di più rapporti di lavoro, dovrà dichiarare nel modulo di aver fatto richiesta a un solo datore di lavoro e non di aver fatto analoghe richieste. Il modulo andrà consegnato al proprio datore. Nell’altro caso, invece, se si è destinatari di bonus in quanto titolari di pensione (ad es.: invalidità, reversibilità) o percettori di reddito di cittadinanza, non esiste al momento un modulo da compilare. Si attendono su questo aggiornamenti da parte dell’INPS.

Le categorie che non devono presentare autocertificazione

Proprio l’ultima ipotesi, relativa a percettori di reddito di cittadinanza o titolari di pensione, comporta la necessità di chiarire chi dovrà presentare un modulo e chi no al proprio datore di lavoro. Quando il dipendente percepisce un trattamento previdenziale, sarà l’INPS a pagare in automatico il bonus senza che sia obbligatorio l’autocertificazione. Per i pensionati, infatti, la somma viene erogata con il cedolino della pensione di luglio, in arrivo l’1 luglio prossimo.

Non dovrebbero presentare il modulo neanche i dipendenti pubblici, ossia i lavoratori che intrattengono un rapporto di lavoro con un ente dello Stato. Per loro il bonus dovrebbe essere caricato in automatico sulla busta paga di luglio, ossia quella che viene pagata ad agosto, sebbene in merito non ci sia chiarezza. La Confsal per questo ha chiesto al ministro Renato Brunetta di intervenire. Anche perché, qualora venisse invece confermata la necessità del modulo, a differenza del privato dove il destinatario dell’autocertificazione è l’ufficio del personale, nelle amministrazioni pubbliche non è ben chiaro nemmeno a chi dovrebbe essere mandato. Si attendono aggiornamenti.

Pagamento su richiesta all’INPS

Oltre ai titolari di pensione, ci sono altre situazioni che possono dar luogo al pagamento del bonus 200 euro fuori dalla busta paga. Ad esempio ci sono i lavoratori domestici, ai quali viene sempre pagato dall’Inps su richiesta tramite patronato.

E ancora, abbiamo:

  • titolari di indennità di disoccupazione, Naspi o Dis-Coll;
  • percettori d’indennità di disoccupazione agricola;
  • titolari di Co.co.co.
  • lavoratori stagionali che nel 2021 hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate;
  • lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratori autonomi senza Partita Iva;
  • incaricati alle vendite a domicilio.

Doppia posizione, a chi inviare il modulo?

Se lo status di lavoratore coesiste invece con una delle situazioni sopra indicate, è facoltà dell’interessato scegliere da chi farsi pagare il bonus 200 euro. Avrà due opzioni, nel dettaglio: potrà inviare l’autocertificazione al datore di lavoro per l’erogazione del bonus in busta paga senza fare domanda all’ines in qualità di beneficiario sotto diverso titolo; oppure potrà rinunciare al bonus in busta paga senza inviare autocertificazione al datore di lavoro. presentare domanda all’Inps (oppure aspettare l’accredito automatico nei casi in cui è previsto) per il pagamento diretto.

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