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Niente cibo e neppure bevande in spiaggia. Sarà tempo di dire addio agli zaini pieni di stuzzichini e borse frigo con il pranzo da consumare in riva al mare? La questione sta tenendo banco negli ultimi giorni nella zona flegrea dopo che alcuni bagnanti sono stati perquisiti prima di fare ingresso nei lidi. Sono diverse le strutture che non permettono l’ingresso di pasti e bevande se non rigorosamente acquistate in loco, presso l’attività commerciale.

Bagnanti perquisiti per non far entrare cibo e bevande: insorge il sindaco di Bacoli

Ad esprimersi sulla questione è stato il sindaco di Bacoli, Josy della Ragione, che in un post apparso sulle sue pagine social definisce intollerabile questa pratica puntando il dito contro gli stabilimenti. “Sono comportamenti che offendono la comunità – scrive il primo cittadino flegreo -. Chi gestisce uno stabilimento balneare non è il padrone, non è proprietario di nulla, ma è il concessionario”. Della Ragione, inoltre, ha annunciato di inviare una lettera di diffida affinché si imponga uno stop a questi divieti.

A condividere le dure parole parole della fascia tricolore è stato Salvatore Trinchillo, presidente SIB (Sindacato Italiano Balneari) che richiama al buonsenso sia i gestori che i bagnanti. Per Trinchillo lo stabilimento deve fornire un regolamento apposto in più lingue all’esterno della biglietteria. “Mai e poi mai – scrive il presidente – lo stabilimento può far controllare le borse da personale di sevizio”. Quello di Bacoli non è un singolo episodio, il divieto vige in tante strutture sparse per la Campania e non solo. Con l’estate ormai alle porte resta un caso da risolvere visto che i dipendenti e i bagnini delle strutture balneari non hanno poteri di polizia giudiziaria.

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