La Guardia di Finanza di Napoli e Avellino, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura irpina (pm Luigi Iglio), ha scoperto un presunto sistema di generazione illegittima di crediti d’imposta per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro. I crediti sarebbero stati creati attraverso lavori di efficientamento energetico mai eseguiti o riferiti a immobili mai accatastati.
Le misure cautelari emesse dal GIP
Oggi sono state notificate 14 misure cautelari emesse dal GIP. Nel dettaglio: 4 indagati: custodia cautelare in carcere, 7 indagati: arresti domiciliari, 3 indagati: obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, divieto di dimora e interdizione dalla professione di commercialista per un anno Le ipotesi di reato comprendono: associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, autoriciclaggio, omessa dichiarazione dei redditi e dichiarazione infedele.
Il ruolo dell’Agenzia delle Entrate e i sequestri
Le indagini sulle modalità di acquisizione dei crediti illeciti, ottenuti sfruttando i contributi per la riqualificazione energetica, sono state condotte anche con la collaborazione del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate.
Già nel marzo 2023 era stato disposto un sequestro preventivo d’urgenza di tutti i crediti ritenuti inesistenti e non ancora compensati. Una parte di essi, pari a 13,7 milioni di euro, sarebbe stata monetizzata e trasferita su conti correnti italiani ed esteri da alcuni degli indagati.







