Fari puntati sul rione della 167 ad Arzano. Vero e proprio fortino – secondo le forze dell’ordine – dell’omonimo clan. Dopo le perquisizioni seguite al ferimento ritenuto esponente della cosca, questa mattina un nuovo blitz all’interno delle palazzine.

Poco dopo l’alba oltre 50 uomini tra agenti della polizia di stato, carabinieri e agenti della polizia locale, supportati da vigili del fuoco e operai, oltre che da croce Rossa e assistenti sociali, hanno iniziato le operazioni di demolizione di alcuni manufatti abusivi con la successiva e forza liberazione di alcune case occupate illegalmente.

Tutto parte dal lontano 1982 quando alcune famiglie avevano realizzato delle vere e proprie abitazioni occupando spazi comunali, tra cui porticati e terrazzi, con residenze in stile “gomorra” sottraendo spazi a chi ne aveva diritto. Oltre 15 i denunciati. Con canoni evasi si stima di oltre 250mila euro.
Emblematico il caso di un affiliato della clan “Amato Pagano” della vicina Secondigliano che in un porticato aveva realizzato un’abitazione di lusso con maxi televisore, vasca idromassaggio e giardino esotico circondato grate in ferro.

Mesi fa una lettera di minacce pervenuta alla casa comunale e diretta al commissario Gabriella D’Orso, al comandante della polizia locale Biagio Chiariello e al segretario generale Rosalba Ambrosino, recitava l’inquietante messaggio: “Giù le mani dalla 167”. Ma le demolizioni – pur tra agitazioni e malumori – sono andate avanti.

 

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