Quindici arresti (i nomi in basso). E’ questo il il bilancio dell’operazione messa a segno ieri, 22 gennaio, dalla Guardia di Finanza di Afragola tra Casoria, Melito e Casavatore. Un colpo al cuore del contrabbando di sigarette

.Colpo al contrabbando: 15 arresti tra Melito, Casoria e Casavatore. I nomi

Le indagini partirono nel novembre di tre anni fa, quando le Fiamme Gialle di Afragola sequestrarono 500 chili di “bionde” fuorilegge: un carico da migliaia di euro che proveniva dall’Ungheria. La scoperta fu fatta in un locale di un noto centro commerciale di Orta di Atella. Ma era solo una goccia in un oceano. Subito dopo furono scoperti nuovi depositi tra Melito e Casavatore, dove la banda ammucchiava i carichi per poi stoccarli ai vari rivenditori sparpagliati nell’area a nord di Napoli.

Dopo questo sequestro, la Procura di Napoli decise di avviare indagini serrate: gps montati sotto gli autocarri, pedinamenti e intercettazioni hanno permesso di portare alla luce un’organizzazione capillare, che movimentava centinaia di migliaia di euro attraverso il contrabbando dall’Ucrania e dall’Unghieria delle cosidette “Cheap White“, cioè sigarette legali nei paesi di provenienza ma illegali nei paesi della comunità europea per l’alto tasso di nicotina e catrame. Gli arresti sono avvenuti in tutta l’area nord di Napoli, in particolare ad Afragola.

A recuperare il carico all’estero erano i vertici dell’organizzazione criminale, Pietro di Perna di Casavatore e Nicola De Rosa, anche lui di Casavatore. Con le tasche piene di contanti, 200 o 300 mila euro, acquistavano il carico e poi decidevano come portarlo in Italia: la tariffa del trasporto variava a seconda del rischio. Se le targhe degli autocarri erano italiane il rischio era inferiore; altrimenti, se erano straniere, il rischio era elevato ed era più probabile che il trasporto incappasse nei controlli delle forze dell’ordine. A volte il rimorchio veniva lasciato al confine con la Slovenia e un trattore proveniente da Napoli aveva la responsabilità di agganciarlo e portarlo via. I carichi venivano poi stoccati nei depositi tra Melito, Casavatore e Casoria.

Il guadagno era notevole. Una stecca veniva acquistata al prezzo di 9 euro e poi rivenduta a 25: un ricarico triplo che assicurava notevoli introiti all’organizzazione, calcolati dalla Guardia di Finanza in almeno 2 milioni e 500 mila euro. A raccogliere gli ordinativi una dama bionda dalla voce suadente che annotava sul taccuino gli appuntamenti presi con gli uomini dell’area nord di Napoli.

ELENCO DEGLI ARRESTATI:

  • De Rosa Antonio, classe 1980, Casavatore
  • De Rosa Nicola, classe 1982, Arzano
  • De Rosa Nicola, classe 1978, Casavatore
  • De Rosa Pasquale, 1953, Casavatore
  • Iavarone Domenico, 1967, Casoria
  • Lorito Salvatore, 1976, Casavatore
  • Ricci Vincenzo, 1974, Casavatore
  • Rispoli Ciro, 1976, Secondigliano
  • Rispoli Enrico, 1983, Secondigliano
  • Russo Antonio, 1958, Afragola
  • Bruno Filomena, 1956, Casoria
  • Di Perna Carmine, 1963, Giugliano
  • Di Perna Pietro, 1984, Casavatore
  • Scherma Giovanni, 1991, Napoli

 

 

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