Nuove alleanze, nuovi patti criminali e nuove strategie di comando. Tanti i cambiamenti in corso nel cuore dei Vanella-Grassi, il clan dei “girati” nato dalle ceneri del clan di Lauro e degli Amato-Pagano. Dopo gli arresti di Umberto Accurso, il boss scovato a Qualiano lo scorso maggio, e del suo braccio destro, Diego Colurcio, gli investigatori sono convinti che a tenere le redini del clan adesso siano alcuni giovanissimi personaggi imparentati con il ras detenuto Gaetano Angrisano, genero di Salvatore Petriccione.

Scampia. Ma di chi si tratta? Per tutelare le indagini, le forze dell’ordine mantengono il massimo riserbo. Ma ciò che è già trapelato, come riporta Cronache di Napoli oggi, è la definizione di una nuova mappa criminale e di nuove alleanze tese a soffocare turbolenze e possibili faide interne dopo i malumori scoppiati negli ultimi mesi. I boss della Vanella Grassi hanno ripreso il controllo del lott G di Scampia, un tempo feudo della famiglia Bastone. Le tensioni con alcuni personaggi legati ai fratelli Cancello, testimoniati anche da una serie di stese in zona in via Labriola, sono state sopite.

Secondigliano e Arzano. I Vanella Grassi sono egemoni anche nelle case celesti di Arzano, altra zona calda del traffico di droga. Qui governa il gruppo Marino, che gestisce una delle poche piazze “fisse” ancora attive. A San Pietro a Patierno, invece, si registra l’ascesa di un personaggio legato al defunto boss Carmine Grimaldi, ucciso durante la faida tra i Sacco-Bocchetti e i Licciardi. I “girati”, infine, la fanno da padrone anche al rione Berlingieri di Secondigliano, dove dettano legge personaggi legati al ras detenuto Maurizio Maione. Una galassia criminale piuttosto ricca e variegata che si riunisce sotto il cartello dei Vanella-Grassi, a quanto pare riorganizzatisi nonostante le batoste giudiziarie degli ultimi tempi.

Nuovi assetti economici e altri clan. Con il nuovo assetto organizzativo, è cambiato nel clan anche l’assetto imprenditoriale ed economico. Molte piazze di spaccio sono state chiuse perché era diventato insostenibile fronteggiare i controlli delle forze dell’ordine. Alle “sedi” fisse, il clan ha preferito affidare il traffico ai pusher “volanti” che offrono servizi a domicilio. Un’attività molto meno rischiosa e altrettanto redditizia, capace di genere introiti e di consolidare il potere criminale del clan nell’area nord, schiacciando le altre cosche entro i loro confini. I Lo Russo di Miano, in primis, clan decimato dagli arresti e dai pentimenti. Ma anche gli Amato-Pagano, ormai confinati in “esilio” a Mugnano e Melito. L’unica cosca in grado di arginare i Vanella, ormai, sono solo i Licciardi di Masseria Cardone.

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