Nel 2016 la prima storica sentenza dell’azienda Johnson&Johnson costretta a un risarcimento milionario per non aver informato adeguatamente i consumatori del fatto che il diffusissimo borotalco usato da bambini e adulti contenesse asbesto: amianto.

Oggi, un rapporto esclusivo dell’agenzia Reuters afferma che l’azienda sapeva da almeno vent’anni che il popolare prodotto era un killer potenziale. Esaminando documenti, rapporti confidenziali, memop interni, condivisi negli anni con i legali di alcuni delle migliaia di querelanti, che sostenevano che il talco dell’azienda avesse causato loro dei tumori, i giornalisti del gruppo hanno trovato le prove che Johnson & Johnson era consapevole della contaminazione di amianto nel talco, ma non ha fatto nulla per avvertire il pubblico del pericolo.

Le indagini

Reuters ha pubblicato le prove, ottenute attraverso documenti, deposizioni e testimonianze, che fin dal 1971 e fino ai primi anni 2000, l’azienda era al corrente che il talco grezzo e le polveri usate nei propri prodotti erano risultati positivi alle rilevazioni di amianto; e che i dirigenti interni, i gestori delle miniere, gli scienziati, i medici e gli avvocati si erano preoccupati del problema e di come affrontarlo, ma non di renderlo noto al pubblico, agli investitori, o alle autorità sanitarie.

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