Altro detenuto suicida a Poggioreale: è il secondo in 24 ore e il terzo da inizio anno

È emergenza suicidi nel carcere di Poggioreale, a Napoli: sono tre i detenuti che si sono tolti la vita da inizio anno.

Dopo un 32enne di Secondigliano (lo scorso 5 gennaio) e poi un 40enne di Nola (appena ieri), questa mattina è stato trovato impiccato nella sua cella del padiglione Firenze un 38enne originario del Marocco.

L’uomo era un senza fissa dimora e non sono ancora chiare le motivazioni che l’hanno spinto all’estremo gesto. La salma è stata trasferita al reparto di Medicina Legale del Policlinico federiciano, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’alto numero di suicidi all’interno della casa circondariale di Poggioreale sta intanto iniziando a sollevare più di qualche interrogativo sulla sicurezza e la gestione delle condizioni di detenzione.

“Anche quest’ultima vittima non avrebbe dovuto trovarsi in cella ma in una struttura di cura e salute mentale” ha dichiarato il vice segretario generale Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Aldo Di Giacomo.

Osapp, in 24 ore secondo suicidio a Poggioreale: “segnale di fallimento”

“È il segnale di fallimento – rimarca Di Giacomo – del sistema penitenziario italiano, così come gestito, che non garantisce nemmeno la vita delle persone che ha in custodia”.

Il vice segretario generale Osapp ha criticato aspramente la mancanza di risposte concrete da parte delle autorità. In particolare, ha sottolineato le parole del sottosegretario Delmastro, che durante una recente visita al carcere di Salerno, aveva parlato di “segnali di luce in fondo al tunnel”.

Di Giacomo ha dichiarato: “Non so quali segnali abbia visto il sottosegretario, forse in possesso di occhiali speciali, purtroppo la realtà che vivono e vedono gli agenti penitenziari è un’altra e è ben differente.” Ha inoltre evidenziato la mancanza di attenzione alle quotidiane aggressioni dei detenuti contro gli agenti, sottolineando che il sistema penitenziario sta affrontando una vera emergenza.

Il rappresentante di Osapp ha anche sollevato la questione della presenza di immigrati nelle carceri italiane, definendola “un problema nel problema”. Ha criticato la mancanza di azioni concrete, affermando: “Non serve la promessa, più volte ribadita, di consegnare i detenuti stranieri ai Paesi d’origine a meno che non si pensi di restituire le salme.”

Mentre la comunità locale è scossa dalla serie di eventi tragici, l’attenzione è ora focalizzata sulla necessità di indagini approfondite e sulle misure che possono essere adottate per migliorare la sicurezza e la salute mentale dei detenuti all’interno del carcere di Poggioreale.

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