Allarme peste suina africana in Italia. Divieto di caccia in 114 comuni distribuiti tra Piemonte e Liguria: la zona è infatti ritenuta infetta. Sono stati riscontrati alcuni casi nel comune di Ovada (Alessandria), in due carcasse di cinghiale nel comune di Fraconalto (Alessandria) e in quello di Isola del Cantone (Genova).

Allarme peste suina africana: l’ordinanza

Lo stop è arrivato con l’ordinanza emanata in modo congiunto la sera del 13 gennaio, ad opera dei ministri della Salute Roberto Speranza e delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. Viene pertanto consentita solo la caccia di selezione al cinghiale.

Vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti.

“L’ordinanza – si sottolinea – consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza, fornendo rassicurazioni in merito al nostro export”.

Le disposizioni sono efficaci per sei mesi. Come si legge, le ordinanze “si applicano anche alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione”.

Divieto di caccia nelle seguenti Regioni

I casi di peste suina africana (Psa) riscontrati nei giorni scorsi sono stati localizzati in 114 Comuni divisi tra Piemonte e Liguria. La presenza di alcuni cinghiali ha fatto scattaree misure precauzionali alle frontiere di Svizzera, Kuwait e in Oriente (Cina, Giappone e Taiwan) dove è stato dato un temporaneo stop, ha annunciato Confagricoltura, all’import di carni e salumi made in Italy.

In ballo ci sono esportazioni, secondo stime Cia-Agricoltori Italiani, che si attestano su 1,7 miliardi di euro (+12,2% vs. 2020).

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