La comunità di Acerra e l’intera collettività italiana in Sud America sono sotto shock per la morte di Clemente Marzullo, imprenditore 47enne originario della cittadina napoletana, ucciso a colpi d’arma da fuoco a Cali, in Colombia. La tragedia, giunta in Italia nelle ultime ore, ha lasciato attoniti familiari, amici e conoscenti, che ricordano Marzullo come un uomo intraprendente, legato alla sua terra e impegnato con dedizione nel suo lavoro.
Imprenditore di Acerra ucciso in Colombia: Clemente Marzullo assassinato a Cali
L’agguato è avvenuto nel pomeriggio di martedì nel quartiere residenziale El Limonar, una zona della metropoli colombiana solitamente considerata tranquilla. Secondo quanto riportato dai media locali, Marzullo stava scendendo dalla sua auto quando è stato avvicinato da due uomini in moto. I sicari, armati e con il volto coperto, hanno aperto il fuoco senza esitazione, colpendolo più volte al torace e all’addome, prima di fuggire tra le strade affollate. La scena ha sconvolto i passanti, che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Nonostante i ripetuti tentativi dei sanitari di salvarlo e il trasporto d’urgenza in un ospedale della zona sud di Cali, per Marzullo non c’è stato nulla da fare. È deceduto poco dopo il ricovero, lasciando un dolore profondo nella sua famiglia e nella comunità italiana residente in Colombia.
Le indagini
Le autorità locali hanno avviato un’indagine a tutto campo per individuare i responsabili dell’omicidio. Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccogliendo le testimonianze dei residenti e dei commercianti della zona per ricostruire ogni dettaglio dell’attacco. Al momento non viene esclusa alcuna pista: il movente potrebbe essere legato ad aspetti professionali, a questioni economiche o a dinamiche criminali della zona. La precisione e la freddezza con cui i killer hanno agito fanno però pensare a un’azione pianificata nei minimi particolari.
Da anni viveva in Colombia
Clemente Marzullo viveva da diversi anni a Cali, dove si occupava di attività nel settore immobiliare e nel commercio internazionale. Nel tempo era riuscito a costruire una rete di contatti e a integrarsi nel tessuto economico locale, pur mantenendo un forte legame con Acerra. Tornava periodicamente nella sua città d’origine, dove risiede parte della sua famiglia, e continuava a coltivare rapporti con amici e collaboratori italiani.
La sua morte ha sollevato sgomento sia in Colombia che in Italia. La comunità acerrana si stringe ora attorno alla sua famiglia, mentre si attendono aggiornamenti dalle autorità colombiane e l’avvio delle procedure per il rimpatrio della salma. L’intera vicenda resta avvolta da molti interrogativi, e si spera che le indagini possano presto fare luce sull’esatta dinamica e sul movente dell’assassinio. Sul caso indaga la Procura di Roma dopo la denuncia sporta dai familiari.








