Michele Napolitano, classe ’99, tiktoker napoletano, era stato arrestato durante la festa del quarto scudetto del Napoli a maggio scorso dai carabinieri di Napoli. Le accuse a suo carico sono pesanti: porto e detenzione di una pistola, ricettazione della stessa in quanto con matricola abrasa, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate ai danni di pubblico ufficiale.
Arriva la condanna per il tiktoker Napolitano
A seguito del processo celebrato con il rito abbreviato, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, accogliendo la richiesta degli avvocati Isidoro Niola e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, ha concesso le circostanze attenuanti generiche e condannato l’imputato alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione; la condanna verrà scontata a 2 anni e 2 mesi di reclusione se Napolitano deciderà di non presentare appello, grazie alla legge Cartabia. Michele Napolitano si trova agli arresti domiciliari per questa causa ed è autorizzato a svolgere attività lavorativa presso Elettronica 51, gestito da un altro tiktoker, il giuglianese Francesco Riccio.
Il fatto
Mentre la città di Napoli era in festa per il quarto scudetto conquistato dalla squadra di Antonio Conte, Napolitano fu dopo aver forzato il varco di via Acton a bordo di uno scooter con altri due giovani. Alla vista dei carabinieri, abbandonò il mezzo e si diede alla fuga, lanciando una pistola nei giardini di Molosiglio. Raggiunto e bloccato dopo una colluttazione che provocò lesioni a due militari (7 giorni di prognosi), venne stato trasferito in carcere, per poi ricevere il beneficio degli arresti domiciliari dopo 3 giorni a Poggioreale.








