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Omicidio ad Afragola, bruciata viva dal figlio: non accettava la relazione con un altro uomo

Omicidio ad Afragola, bruciata viva dal figlio: non accettava la relazione con un altro uomo
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Nella mattinata di oggi, lunedì 29 settembre, i Carabinieri della Stazione di Afragola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo gravemente indiziato per l’omicidio della propria madre. La donna, ricoverata il 31 luglio 2025 con ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo, è deceduta il 15 agosto successivo.

Omicidio ad Afragola, bruciata viva dal figlio: non accettava la relazione con un altro uomo

 

Inizialmente, i Vigili del Fuoco intervenuti sul luogo avevano ipotizzato un tentativo di suicidio, trovando in casa solo il figlio, che dichiarava di aver tentato di soccorrere la madre spegnendo le fiamme. Tuttavia, le indagini condotte dai Carabinieri di Afragola in collaborazione con la Procura di Napoli Nord hanno escluso l’ipotesi suicidaria, ricostruendo una dinamica ben diversa.

“Relazione tossica”

 

Secondo gli accertamenti, il figlio, motivato dall’opposizione a una relazione sentimentale della madre con un altro uomo, avrebbe versato alcol sulla donna e appiccato il fuoco con un accendino. La relazione madre-figlio era descritta dagli inquirenti come “morbosamente tossica”. L’uomo è stato sottoposto a consulenza psichiatrica: pur affetto da schizofrenia paranoidea, compensata da anni con terapie farmacologiche, è stato ritenuto capace di intendere e di volere al momento del delitto.

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