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Napoli, marito ucciso con 50 coltellate: oggi la convalida dell’arresto per Lucia Salemme

Circa cinquanta fendenti. È il numero delle coltellate che Lucia Salemme, 58 anni, avrebbe inferto al marito durante la colluttazione ingaggiata nella stanza da letto. Un dettaglio non da poco, che getta un’ombra sulla versione fornita dalla donna, accusata dell’omicidio del marito, Ciro Rapuano, 59 anni, avvenuto due notti fa a Forcella. Soltanto l’autopsia sul corpo della vittima potrà chiarire l’esatta dinamica dell’aggressione.

Napoli, marito ucciso con 50 coltellate: oggi la convalida dell’arresto per Lucia Salemme

 

Come anticipa Il Roma, sotto la lente di ingrandimento degi inquirenti la sproporzione tra la lieve ferita riportata da lei a un braccio e lo scenario trovato nell’abitazione: Rapuano giaceva sul letto, immerso in una pozza di sangue, con il corpo devastato dai colpi. La posizione anomala del cadavere – il capo non appoggiato al cuscino e i piedi che fuoriuscivano – lascia supporre che fosse sveglio al momento dell’aggressione. Le ferite sono state riscontrate su schiena, collo, spalle, braccia, una coscia e cranio.

Intanto questa mattina mattina, davanti al gip, si terrà l’udienza di convalida dell’arresto: l’imputata, assistita dall’avvocato Nicola Pinto, potrà ricostruire i fatti partendo dal litigio originato da un rimprovero del marito per una spesa non autorizzata. Da lì la lite sarebbe degenerata. Urla che hanno richiamato persino l’attenzione dei vicini. La testimonianza chiave potrà essere fornita dalla figlia 28enne della coppia, presente in casa al momento dell’omicidio.

Anni di soprusi

 

La donna ha anche raccontato di anni di soprusi mai denunciati, sebbene confermati da alcuni parenti. Non avrebbe mai chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per proteggere l’unità familiare, composta dalla coppia, due figlie e tre nipoti, immagine di apparente armonia che Rapuano amava mostrare sui social.  Le indagini proseguono con nuovi accertamenti nell’appartamento, l’ascolto di testimoni e l’analisi della registrazione della chiamata al 113.

Forcella, il coltello nascosto sotto al cuscino poi l’omicidio: Lucia resta in cella

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