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Uccisa a 20 anni dal fratello perchè amava un ragazzo trans: arriva la condanna

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Nove anni e sei mesi di carcere per Michele Antonio Gaglione, responsabile della morte della sorella ventenne Maria Paola perché innamorata del compagno transgender di quest’ultima, Ciro Migliore. Lo ha deciso la Corte d’Assise di Napoli. Una relazione inaccettabile per Antonio tanto da spingerlo ad uccidere la sorella minore.

I fatti

Maria Paola conviveva ad Acerra da qualche anno con Ciro Migliore. Una storia d’amore sempre ostacolata da molti ma mai nascosta dalla giovane di 20 anni.

Una sera di metà settembre del 2020 Antonio decide di inseguire la sorella e Ciro mentre erano a bordo di uno scooter. Il giovane li sperona e lo scooter dei due ragazzi finisce fuori strada.

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Maria Paola sbatte la testa contro il tubo di metallo di un impianto di irrigazione e muore sul colpo. Il fratello si ferma e si scaglia con violenza contro Ciro, scatena un pestaggio contro la persona che secondo lui ha “infettato” la sorella. Si ferma soltanto quando Ciro gli grida che Maria Paola è a terra, non si muove.

La condanna

I pm della Procura di Nola avevano chiesto per Gaglione 22 anni di carcere per l’omicidio volontario della sorella e il tentato omicidio di Ciro, ma i giudici, accogliendo la tesi dei difensori dell’imputato (Giovanni Cantelli e Domenico Paolella), hanno derubricato i reati in omicidio preterintenzionale e lesioni, riconoscendo prevalenti le attenuanti generiche, essendo Gaglione incensurato.

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