coronavirus aria

Il coronavirus si diffonde nell’aria. E’ di oggi la notizia secondo cui stando a nuovi studi scientifici la diffusione del coronavirus può avvenire anche attraverso l’aria, e non soltanto con il contatto. E ora anche l’Organizzazione mondiale della sanità è pronta a rivedere le linee guida. Lo ha fatto sapere il direttore responsabile dell’Oms, David Heymann, annunciando alla Bbc che “stiamo studiando le ultime evidenze scientifiche”. Intanto dagli Usa arriva la raccomandazione di usare le mascherine in pubblico

Ci vorranno ancora settimane o mesi per avere studi completi a riguardo. Quello che sembra molto probabile è che il virus possa resistere nell’aria molto più tempo di quello che si pensasse. A dimostrarlo empiricamente sarebbero i dati di contagio anche negli ospedali tra operatori sanitari. Il Covid-19 in aerosol, quindi non nel respiro normale ma quello prodotto dalle macchine, potrebbe rimanere attivo per molte ore. E sono proprio le rianimazioni i luoghi dove allora la stana potrebbe saturarsi di aria infetta e senza adeguate protezioni medici e infermieri sono a grandissimo rischio.

Conoravirus nell’aria

Finora l’Oms ha sconsigliato l’uso delle mascherine per tutti. Ma coi nuovi dati sulla presenza del virus nell’aria la situazione potrebbe essere diversa. La mascherina potrebbe essere un’arma in più per fermare la pandemia. L’Oms potrebbe quindi tornare sui propri passi e consigliarne se non addirittura imporre l’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro dove non si può garantire la distanza di un metro tra i lavoratori. E poi anche per i familiari che assistono un contagiato in casa. Tutti in questo caso dovrebbero indossare una mascherina.

Quello che si sa sino ad oggi è che le secrezioni emesse da tosse, starnuti e quando si parla, sono di solito sotto forma di goccioline (“droplet”), visibili a occhio nudo. Queste possono essere il veicolo del contagio da persona a persona e si depositano direttamente sulle superfici circostanti, o indirettamente se l’infetto si ripara la bocca e il naso con le mani e poi tocca qualcosa. Il coronavirus rimane attivo sulle superfici per diverse ore, ma anche qui non si sa ancora di preciso per quanto, e se una persona sana tocca superfici contaminate e poi si porta le mani al viso rischia di venire infettata.

Coronavirus nell’aria e aerosol

Oltre alla “goccioline” produciamo anche “aerosol”, per esempio quando espiriamo l’aria dai polmoni, o quando parliamo. A differenza dei colpi di tosse e degli starnuti non abbiamo modo di tenere efficacemente sotto controllo gli aerosol che emettiamo, e alcuni scienziati non escludono che questo possa essere un problema in presenza di particolari malattie infettive.

Come riporta ilpost, Da tempo si sa che alcuni virus sono presenti nell’aria sotto forma di aerosol, ma i ricercatori non hanno ancora elementi a sufficienza per stabilire quanto siano rischiosi per la salute. Una ricerca condotta nel 2018 su un tipo di virus che causa l’influenza stagionale, per esempio, ha rilevato che il 39 per cento delle persone esaminate produceva aerosol infetti tramite la respirazione.

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Negli ultimi mesi alcune ricerche hanno provato a rilevare l’eventuale presenza del coronavirus negli aerosol. Un gruppo di ricercatori in Cina, per esempio, ha rilevato la presenza del materiale genetico (RNA) del coronavirus in diversi ambienti, compresi alcuni supermercati. Secondo gli autori dello studio preliminare, queste rilevazioni dimostrano che il SARS-CoV-2 potrebbe trasmettersi da persona a persona tramite l’aria anche a distanza.

Le tracce genetiche trovate non erano però sufficienti per stabilire se il virus fosse ancora attivo, e quindi in grado di avviare l’infezione in un’altra persona. Fuori dall’organismo, infatti, le particelle virali (virioni) degradano con il passare del tempo, perdendo la capsula protettiva che racchiude l’RNA.

La distanza

Al momento, nell’attesa di nuovi studi a riguardo, il mantenimento della distanza di un metro resta l’arma migliore per evitare il contagio. E tutti gli esperti su questo sono concordi. Nonostante si indossi la mascherina, è bene ricordare che gli occhi restano comunque al di fuori della protezione e sono ugualmente una porta d’ingresso per il virus.

Inoltre l’Oms invita le persone a imparare come le mascherine devono essere tolte. La parte esterna non va mai toccata mentre bisogna sempre e comunque lavarsi spesso le mani.

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