Nel tardo pomeriggio di ieri, 5 novembre c.a., il G.U.P. ha pronunziato, a seguito di giudizio abbreviato, sentenza di condanna a carico di tre cittadini bosniaci alla pena di otto anni di reclusione cadauno, in quanto riconosciuti responsabili di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale in danno di appartenenti alla Polizia Stradale, nonché di detenzione e porto di arma da sparo oltre che di rapina.

Le indagini scaturivano da un drammatico conflitto a fuoco verificatosi nelle prime ore del 8 novembre 2012 tra i poliziotti e i quattro autori di una rapina appena commessa in una tabaccheria di S. Maria Capua Vetere.

Neppure il posto di blocco organizzato su una rampa della strada statale, in località Giugliano in Campania, con auto con colori di istituto e veicoli comunque muniti di lampeggianti in uso alle forze di polizia, era servito a frenare la fuga dei rapinatori, tanto è vero che costoro, una volta resisi conto che erano ormai sl punto di essere fermati, iniziavano a sparare e poi a compiere manovre “rabbiose” per speronare il posto di blocco.

Nella conseguente sparatoria veniva attinto mortalmente il giovane Andrea Adzovic.

Le indagini sono state svolte, attraverso un lavoro serrato e sinergico, da personale del Commissariato di P.S. di Giugliano-Villaricca e della Polizia Scientifica della Questura di Napoli, oltre che da un pool di consulenti tecnici designati da quest’Ufficio.

Così come è opportuno segnalare la collaborazione offerta dalla comunità rom di Giugliano, che, dopo l’iniziale sconcerto per la morte di Adzovic, ha da subito garantito alle forze dell’ordine il doveroso sostegno affinché fosse fatta piena luce sui fatti accaduti.

In ogni caso, le investigazioni, scrupolose e analitiche, hanno confermato l’ assoluta correttezza dell’operato dei poliziotti indagati per l’omicidio dell’Adzovic.

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