Sant’Antimo. Tutto gira intorno a quella chiamata al 118. Per l’accusa è una confessione, per la difesa un pentimento repentino dopo aver sparato alla moglie. Per adesso resta in carcere Carmine D’Aponte l’uomo che ha ucciso Stefania Formicola la 28enne con la quale aveva due figli. Omicidio premeditato, maltrattamenti e porto abusivo d’armi le accuse che la Procura di napoli Nord guidata da Francesco Greco ha formulato nei confronti del 33enne omicida.

Dubbi però ci sarebbero sulla vicenda dei maltrattamenti perché Stefania non ha mani denunciato, né i genitori.Pare che i due fossero in accordo e che non ci fossero particolari problemi. I disagi e gli scontri avvenivano tra il papà di Stefania e Carmine. Alla base della decisione di Stefania di lasciare il marito ci sarebbero stati proprio i diverbi tra l’anziano e l’uomo.

Il suocero di D’Aponte non voleva che la figlia proseguisse la sua relazione con il 33enne e cercava in tutti i modi di mettersi di traverso. Una situazione che rendeva i rapporti tra moglie e marito incandescenti e alimentava gli episodi di violenza di Carmine ai danni della donna, come dimostra la lettera-testamento realizzata da Stefania nel 2013.

Insomma, la vicenda sarà complicata a livello processuale. La difesa tenderò a dimostrare che D’Aponte era in accordo cin la moglie ma aveva paura del suocero, l’accusa che lui abbia agito in modo premeditato e in piena intenzione di uccidere la moglie. Intanto oggi alle 15 i funerali di Stefania si terranno nel Rione Don Guanella a Napoli, quartiere di cui lei e la sua famiglia sono originari.

 

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