Esiste una terapia contro la legionella. E’ questo che occorre anzitutto sapere prima di farsi prendere dal panico – legittimo – che la malattia sta seminando a Parma e in Emilia. E questo nonostante il bilancio per ora sia drammatico: due morti, trentuno persone colpite dal batterio killer, e sedici ricoverate, di cui due che versano in condizioni gravissime.

Le persone colpite si concentrano tutte nello stesso quartiere. Per questo il sospetto è che il contagio possa essere partito dalla rete idrica ed essere diffuso attraverso docce, lavandini, water. La Procura emiliana vuole vederci chiaro e per ora ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti. I reati ipotizzati sono omicidio colposo, lesioni ed epidemia colpose.

Cos’è. Ma partiamo dalla definizione. La legionella, o legionellosi, è un’infezione provocata da un batterio, che si chiama appunto legionella (esattamente legionella pneumophila) e colpisce i polmoni. Sono due le conseguenze dopo essere stati contagiati: la prima è la malattia del Legionario, che è la forma più grave e causa una forte polmonite, mentre la seconda è la febbre di Pontiac, una forma più leggera di infezione.

Sintomi. I sintomi possono essere piuttosto comuni. Per la malattia dei Legionari quelli più frequenti sono raffreddore, tosse, febbre, mal di testa, dolori muscolari, astenia, perdita d’appetito. In alcuni casi, possono comparire anche disturbi renali e diarrea.

Diagnosi. Per capire se siamo stati colpiti da legionella è necessario un test di laboratorio. In primis si procede a una radiografia del torace, poi i test di funzionalità renale completate con isolamento del batterio in coltura (espettorato, sangue, eccetera), la ricerca degli antigeni urinari e del titolo anticorpale.

La cura. Il trattamento prevede una terapia antibiotica. Difficilmente si arriva alla morte, se non nei casi in cui l’infezione sia particolarmente acuta e non venga diagnosticata in tempo.

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