“Aspetto anche io come voi quello che deciderà il tavolo tecnico del ministero” così Alberto Carotenuto, commissario straordinario per la costruzione dell’inceneritore a Giugliano ha risposto alle domande di teleclubitalia. Dopo le forti proteste dei mesi passati la vicenda Taverna del Re pare scomparsa dai media e la battaglia anti inceneritore essere stata messa in sordina dalle dichiarazioni di Schiavone e dai proclami contro le ecomafie. “Siamo alle solite, si usano armi di distrazione di massa per poi non concludere niente. Sono settimane che parliamo di terra dei fuochi ed alla fine l’unica certezza resta la costruzione dell’impianto a Giugliano” protestato dal comitato no inceneritore.

 

 

“Le procedure romane dovevano terminare prima delle vacanze – ci spiega Carotenuto – ma ad oggi non abbiamo nessuna risposta, io devo sapere cosa fare non possiamo restare fermi. In ogni caso la procedura di gara resta quella messa in campo in estate”. Per ora infatti a concorrere per la costruzione dell’impianto ci sono due ditte la A2A e l’Astaldi che hanno presentato l’offerta lo scorso ottobre. Adesso è da capire la posizione del tavolo tecnico nominato dal ministro Orlando che dovrebbe partorire soluzioni alternative e che di fatto potrebbe esautorare lo stesso Carotenuto: “una soluzione vera c’è e metterebbe tutti d’accordo, comitati e istituzioni, e’ un gassificatore al plasma come quello che in questi giorni si inaugura in Inghilterra che non produce emissioni e nel quale si potrebbero bruciare anche i rifiuti tossici seppelliti e avviare così finalmente la bonifica” ribatte il commissario. Il difetto i questa opzione? Il costo: per un impianto al plasma sono necessari il doppio dei milioni rispetto ai vecchi bruciatori, quasi 650 milioni a fronte dei 300 previsti dal progetto di finanza.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp
Banner tv77 Finearticolo