Don Francesco Spagnesi arrestato

Una storia che sembra un estratto di un film invece fa parte della realtà di quanto che è accaduto nella parrocchia dell’Annunciazione nel quartiere pratese della Castellina. Don Francesco Spagnesi, che da pochi giorni ha lasciato gli incarichi di parroco, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile nell’ambito di un’indagine su festini a base di cocaina e di Gbl, la ‘droga dello stupro’. 

Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, l’uomo avrebbe acquistato assieme ad un complice, Alessio Regina, grosse quantità di Gbl. Le indagini era partire dopo l’arresto di Regina per l’importazione di droga dall’Olanda. I poliziotti non solo hanno scoperto la complicità del prete ma è stato appurato anche che la droga veniva pagata con le offerte dei fedeli e destinata a persone contattate tramite siti di incontri sessuali.

I festini hot

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori i festini sarebbero stati organizzati in un’abitazione nella disponibilità dell’altro indagato, anche lui agli arresti domiciliari. Una decina i partecipanti agli incontri su un totale di circa 200 contatti rinvenuti sul telefonino del prete, nel quale sono state «individuate tracce evidenti – spiegano dalla questura – dell’attività illecita dell’uomo».

L’arresto

Don Francesco Spagnesi aveva lasciato su sua richiesta la guida della parrocchia dell’Annunciazione e la cura pastorale dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato due settimane fa. Il sacerdote aveva chiesto e ottenuto dal vescovo Giovanni Nerbini «di poter vivere un anno sabbatico per motivi di salute».

Secondo gli investigatori della procura negli ultimi tre anni il parroco avrebbe invitato parrocchiani e conoscenti a far fronte a opere di carità e questo gli avrebbe consentito di mettere insieme i soldi necessari all’acquisto della cocaina e della «droga dello stupro».

Le indagini non sono ancora chiuse: la Squadra mobile punta a individuare altri partecipanti agli incontri dell’abitazione degli indagati e a calcolare l’ammontare delle somme sottratte alla Diocesi attraverso modalità truffaldine che hanno fatto numerose vittime tra i fedeli. La sottrazione di soldi sarebbe partita dal 2019.

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Cos’è il Gbl, “La droga dello stupro”

E’ un solvente che serve a sverniciare, viene usato in ambito industriale e nelle carrozzerie. La sigla sta per acido gamma-butirrolattone e negli ultimi anni è diventato tristemente famoso col nome di “droga dello stupro” per gli effetti che provoca su chi la assume.

La sostanza è incolore e inodore e per questo può essere aggiunta ad una qualsiasi bevanda senza che questa si modifichi nell’odore e nel sapore. Gli effetti sono una rapida perdita dei freni inibitori, rilassamento e spesso anche l’amnesia: questo tris di effetti è l’ideale per chi vuole mettere in atto una violenza senza che la vittima si opponga e, soprattutto, senza che la stessa si ricordi di cosa sia successo nelle ore precedenti.

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