Ancora un’altra mamma che piange. Ancora un altro genitore che non si rassegna alla morte – così violenta e innaturale – di suo figlio. Sono passati diversi mesi dalla sera dell’8 aprile, giorno in cui il 27enne Gianluca Coppola, giovane incensurato di Casoria, venne sparato sotto casa sua e sotto gli occhi dei suoi genitori da un “rivale” in amore. Ma il tempo per la sua famiglia è come fermo a quell’istante. Per quaranta interminabili giorni, Gianluca ha lottato come un leone nel reparto di rianimazione del Cardarelli. Unica consolazione in quei momenti i tanti messaggi di affetto e vicinanza da quelli che lo conoscevano. L’assassino, che inizialmente si era dato alla fuga, si è costituito dopo circa 20 giorni dalla sparatoria. Al dolore per la morte di Gianluca, lavoratore ben voluto da tutti, nel tempo si è aggiunta la sete di giustizia.

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