La famiglia non ha dubbi: la morte di Salvatore D’Aniello, 39 anni, ricoverato in Tso all’ospedale del Mare, è ascrivibile a un caso di malasanità. Il giovane, secondo quanto riferito dai medici ai parenti, avrebbe contratto una polmonite non originata da Coronavirus.

Napoli, 39enne muore in ospedale: “Salvatore ucciso dalla malsanità”

A darne notizia è Il Mattino. Adesso la famiglia vuole vederci chiaro e, assistita dal suo legale, ha chiesto alla magistratura il sequestro della cartella clinica del 39enne e lo svolgimento di un’autopsia per accertare le cause del decesso.

Intanto la salma è stata trasferita al Policlinico della Federico II. Si attende ora la decisione dei giudici. Salvatore D’Aniello, tossicodipende e affetto da bipolarismo e mania di persecuzione, era in cura per disintossicarsi dalla droga in una Comunità di Vicenza.

Con uno dei permessi temporanei era tornato dalla famiglia, che risiede nel rione Montesanto, a Napoli. Lo scorso 8 giugno il giovane, in stato di alterazione, si recò alla Caserma dei Carabinieri Pastrengo, affermando di essere minacciato.

A quel punto Ii militari, viste le sue condizioni, chiesero l’intervento del 118 ed il giovane fu ricoverato all’Ospedale del Mare in regime di trattamento sanitario obbligatorio. “Da allora – racconta all’ANSA un cugino, Domenico Monaco – la famiglia non lo ha più visto ed ha avuto solo contatti telefonici con medici ed infermieri dell’ Ospedale del Mare. Ci dicevano che Salvatore aveva la febbre in seguito ad una polmonite e veniva curato con antibiotici, ma non era in pericolo di vita”.

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