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Lei si chiama Marianna Napolitano, è una giovane originaria di Napoli residente a Roma. A casa un barattolo esplode e riporta una ferita profonda alla mano. Tuttavia, all’arrivo dei paramedici, viene derisa perché napoletana e accusata di aver fatto una “sceneggiata”.

Si ferisce a una mano: sanitari del 118 la deridono perché napoletana

A riportare la vicenda è la pagina “Nessuno tocchi Ippocrate”. Ricondiviso integralmente il post della ragazza vittima di questo insolito episodio di razzismo anti-meridionale nella capitale. “Per chi mi conosce, sa che non amo parlare della mia vita privata – scrive Marianna -, ma se scrivo questo post è perché spero che possa diffondersi il più possibile e che ciò che è accaduto a me non si verifichi mai più”.

Qui parte il racconto: “Il giorno 26 maggio ho avuto un incidente domestico. Un barattolo di vetro è esploso nella mia mano sinistra. Taglio profondo, schegge di vetro nella mano, rottura di tendini e nessuna mobilità del pollice. Chiamo il 118 e, nell’attesa che arrivi, perdo i sensi davanti al mio portone di ingresso. All’arrivo dell’auto ambulanza un paramedico donna mi vede stesa a terra e mi chiede se fossi napoletana, rispondo di si e rivolgendosi all’altro paramedico, ridendo afferma:’Napolitano, non poteva che fare una sceneggiata napoletana, lo sapevo. Alzati su!’ Sentendo queste parole, la guardo e le dico con grazia e gentilezza che quello non era il momento di mostrarsi razzista, per quanto potesse esserlo”.

Marianna poi prosegue: “In auto ambulanza la gentile signora non smette di fare ironia sul mio essere napoletana. Con la mano sanguinante la supplico di accompagnarmi in ospedale, ma la sua risposta è ‘Partiamo quando lo dico io, solo dopo aver compilato tutta la scheda’. Stesso trattamento razzista in ospedale, al pronto soccorso del Sant’Eugenio, una giovanissima dottoressa mi urla contro dicendomi di fare silenzio e di ringraziare Dio per l’arrivo dell’auto ambulanza perché, trattandosi di un semplice taglio, sarei dovuta andare in auto da sola. La giovane infermiera o medico urlava senza neppure aver visto la mia ferita. Nel mentre sopraggiunge un altro medico / paramedico che comincia a cantare ‘Sim e Napoli paesa’.

Poco dopo l’apice: “Scherni e derisioni continuano per un’altra ora circa fino a quando non mi mettono 4 punti alla mano e mi dicono di andare il giorno dopo al CTO dove sono poi stata operata per rottura dei tendini della mano… Non era un semplice taglio!! Mi auguro che questo messaggio possa circolare e diffondersi il più possibile e che arrivi a chi di dovere perché episodi come questo non si verifichino mai più. La mia denuncia ad ogni modo non si fermerà sui social”.

La replica del NTI (Nuovo Trasporto Italiano)

Il Dott. Manuel Ruggiero, presidente NTI ha commentato la vicenda: “Qualora il fatto rispondesse a verità chiediamo che si faccia luce sulla vicenda e che vengano individuati i responsabili in turno. Per loro si prendano immediatamente provvedimenti disciplinari e con gli ordini di appartenenza! Da sempre difendiamo il personale sanitario dalle aggressioni , oggi ci troviamo a difendere l’utenza da chi, incurante del giuramento che ha fatto, schernisce e minimizza la sofferenza altrui con frasi di puro carattere razzista”.

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