E’ morto all’età di 79 anni Raffaele Cutolo, capo della Nuova Camorra Organizzata negli anni ’80. Il boss è deceduto nella serata di oggi, 17 febbraio 2021, dopo una lunga malattia.

Ad agosto dello scorso anno, Cutolo era stato ricoverato in ospedale a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il ‘professore’ di Ottaviano, che negli anni Ottanta creò un cartello criminale che controllava estorsioni, spaccio e carceri, aveva 79 anni e soffriva da tempo di numerose patologie collegate all’età e alla sua permanenza in carcere.

Perché lo chiamavano ‘o professore?

Il boss Cutolo è conosciuto anche il suo soprannome “o’ professore”. Ma perché veniva chiamato così, sebbene avesse soltanto una licenza elementare? Ebbene, quella gli bastò: pare, infatti, che in carcere fosse l’unico in grado di leggere e scrivere. Gli altri compagni di  cella, probabilmente analfabeti, riconobbero in lui queste capacità e gli affibbiarono l’appellativo di “professore”.

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Famiglia

Aveva due fratelli, Pasquale e Rosetta Cutolo, i quali pure hanno intrapreso una carriera criminale. Rosetta ha condiviso le sorti di Raffaele e la sua attività è stata fondamentale per le sorti della NCO.

Ha riconosciuto due figli, Roberto – nato dalla breve relazione (8 mesi) con Filomena Liguori (denunciata più volte per sfruttamento della prostituzione) – e Denise. Ha due nipoti: Raffaele Cutolo (Napoli, 7 ottobre 1987), suo omonimo, e Roberta Cutolo (Napoli, 25 maggio 1991), entrambi figli di Roberto Cutolo (Napoli, 25 gennaio 1962 – Tradate, 19 dicembre 1990) – e di Assunta Setaro (Napoli, 1º dicembre 1962).

Il figlio Roberto, pregiudicato, è stato ucciso a Tradate, in Lombardia, da affiliati della ‘ndrangheta il 19 dicembre 1990, per volontà di uno dei maggiori antagonisti di Cutolo, il boss vesuviano Mario Fabbrocino. Nel 1983 sposò Immacolata Jacone, figlia di Salvatore assassinato nel 1988 sorella di Giovanni (che nel 1996 assassinò la moglie e nel 2009 la madre) e di Luigi, anch’egli ucciso nel 1992. Il 30 ottobre 2007 diventa di nuovo padre. La bambina viene concepita attraverso l’inseminazione artificiale, cui si sottopone la Jacone, grazie ad una speciale autorizzazione ottenuta nel 2001.

La storia criminale

A 22 anni commise il suo primo omicidio. A Ottaviano, a seguito di una rissa, uccide un giovane che aveva fatto dei pesanti apprezzamenti nei confronti di sua sorella. Resosi latitante, si presenta due giorni dopo presso una caserma dell’Arma dei Carabinieri. Per questo reato verrà condannato all’ergastolo, pena ridotta in appello a 24 anni di reclusione, che comincia a scontare presso il carcere di Poggioreale.

La Nco

Durante la detenzione a Poggioreale si ritiene sia nata la “Nuova Camorra Organizzata” (NCO). Si tratta di un’organizzazione piramidale e paramilitare, basata sul culto di una sola personalità. Questi sono i ruoli assunti dagli affiliati: il picciotto, il camorrista, lo sgarrista, il capozona e infine il santista. Al vertice c’è solo Raffaele Cutolo detto “Vangelo”.

Il carcere

Condannato a quattro ergastoli da scontare a partire dal 1995 in regime di 41 bis. Il boss ha più volte criticato tale regime che, a suo parere, viola i diritti umani, tanto da preferire la pena di morte.

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