Il veglione di Capodanno al ristorante e nei locali sarà impossibile, ma non se si prenota una camera. Così il piano B dei giovani prevede un’escamotage, del tutto legale, per aggirare le regole e i divieti contenuti nel decreto Natale.

Napoli, corsa a b&b e ville private. Costi e location del veglione abusivo in tempi di Covid

Basta affittare una stanza, poi di notte c’è un party con 10 persone. Ma non è l’unica strategia adottata dai ragazzi in queste ore per poter brindare al nuovo anno.

Gestori di locali e la Silb sottolineano le voci di “feste in ville o case private, in luoghi isolati, dove i controlli sono più difficili”. E infatti sul web basta fare qualche ricerca e subito si trovano appartamenti in affitto last-minute per il 31 a 150 euro o poco più.

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“Ho avuto 5 o 6 prenotazioni cancellate, tutte di coppiette napoletane – spiega Paolo De Clemente, affittacamere, al Mattino – Di feste il 31 se ne stanno organizzando anche attraverso sublocazioni, io stesso ne ho sventata una. Si presentano in coppiette al check-in, poi si sta in camera in 10. Oltre al danno delle perdite enormi del 2020, c’è la beffa di dover fare i controllori notturni”.

Un’altra escamotage è quello di prenotare più stanze per quante persone dovranno alloggiare in struttura. “Riceviamo diverse telefonate di ragazzi – racconta Fabrizio Di Lello del B&b Toledo Station al Mattino – che ci hanno messo in allarme sul Capodanno. Chiamano dicendo: “Vorremmo prenotare 2 o 3 stanze, siamo 3 coppie di amici”. Ho declinato, chiaramente. Ma siamo in difficoltà: rifiutiamo clienti anche se gli ultimi 10 giorni di dicembre valgono un mese. Il welfare italiano non è abbastanza forte perché il Governo prenda decisioni forti, come quella di chiuderci dandoci i sussidi”.

Ma le feste private in abitazioni private o in ville ci sono sempre state, con tanto di dj set e fiumi di alcol. E non parliamo solo di periodi pre-covid. Ma anche durante la pandemia sono state scoperte dalle forze dell’ordine numerose feste private, nonostante ci fosse il divieto di organizzarle.

“Di sicuro ci saranno veglioni in ville o case private – aggiunge Umberto Frenna, titolare dell’Arenile – Dalla chiusura delle disco ce ne sono state tante di feste illegali, anche documentate, da Milano a Napoli. Si sono fatti affari d’oro in abitazioni o alberghi “riconvertiti” in discoteca. I ragazzi non si chiuderanno in casa. Spero non si diffondano troppo i party, anche perché i controlli sono aumentati. Le feste invernali fanno oltre il 50% del fatturato annuo per i locali al chiuso. Abbiamo perdite del 90% rispetto al 2019 sulle attività serali. I ristori sono relativi: in Germania si è arrivati al 75% di aiuti, qui al 25%, se è arrivato”, conclude.

 

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