La situazione epidemiologica in Italia si sta complicando. Il prossimo 15 ottobre è atteso il nuovo DPCM del Governo Conte, che potrebbe imporre nuove restrizioni in caso di crescita esponenziale dei contagi e delle terapie intensive. Al momento sembrano esclusi lockdown, ma non sono invece escluse chiusure parziali delle attività economiche.

Il semi-lockdown: chiusura palestre e orari limitati a ristoranti e locali

Si potrebbe assistere a una sorta di regressione dell’Italia in una “seconda fase”, come quella che sperimentammo a maggio, con la chiusura progressiva di quelle attività che erano state riaperte per ultime tra giugno e luglio. Le prime a finire nel mirino del Governo sarebbero le palestre. Per altre, come ristorazione e sport, potrebbero arrivare pesanti limitazioni sugli orari di apertura e chiusura e sul numero di clienti ammessi ai locali.  Se non vietate, saranno sottoposte a nuove misure di rigore  – forse già nel prossimo DPCM – anche convegni, conferenze, cerimonie e manifestazioni.

Rebus scuole

Ma il vero fardello per il Governo Conte è quello delle scuole. A marzo si optò in pratica per la fine anticipata dell’anno scolastico. Centinaia di migliaia di bambini e ragazzi finirono a casa. Oggi il diritto all’istruzione è considerato sacrosanto dagli esponenti dell’Esecutivo e non sembra contemplata una nuova chiusura degli istituti, che porterebbe un danno enorme alla preparazione delle future generazioni.

Allo stesso tempo il Comitato Tecnico Scientico è consapevole che le scuole sono il principale veicolo di trasmissione del covid, soprattutto tra i giovanissimi. Chiuderanno, come stanno già chiudendo, le scuole ogni qualvolta sarà necessaria la sanificazione ma con l’obiettivo di riaprire quanto prima. Tuttavia, se i numeri dei contagi seguiranno l’andamento attuale, anche per la scuola ci saranno provvedimenti restrittivi come l’obbligo della mascherina al banco per tutta la durata delle lezioni.

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