“Ma adesso saremo costretti a bere l’acqua di rubinetto?”. Gabriele  e Marco Bianchi lo hanno chiesto la sera di domenica 6 settembre, mentre stavano per varcare la soglia del carcere di Rebibbia con l’accusa di omicidio preterintenziale per la morte di Willy Monteiro a Colleferro.

Omicidio Willy, fratelli Bianchi in carcere

Come riporta il Messaggio, per i due fratelli di 26 e 24 anni chiusi nelle loro celle in isolamento e ossessionati dalla cura del corpo e dalla bella vita, la mancanza dell’acqua minerale era un vero e proprio cruccio.

Ieri intanto è emerso che i due fratelli e Mario Pincarelli potrebbero vedere prolungato il proprio confinamento anche allo scadere della quarantena sanitaria disposta per tutti i nuovi ingressi in carcere. I legali dei tre avrebbero infatti chiesto al giudice di tutelare l’incolumità dei loro assistiti e di tenere conto delle circostanze dell’arresto e dei rischi connessi ad eventuali ritorsioni nei loro confronti da parte di altri reclusi. Il garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia ha spiegato al quotidiano romano che si dovrà valutare una adeguata forma di isolamento cautelativo per impedire che gli arrestati possano essere oggetto di attenzioni per così dire sgradite all’interno del carcere. Le indagini proseguono per stabilire le responsabilità dei quattro accusati (Francesco Belleggia è ai domiciliari) e per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri nelle fasi successive all’omicidio.

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