Non solo coronavirus. E’ allarme anche febbre del Nilo in Italia. In provincia di Cremona si registrano un decesso e una persona ricoverata in gravi condizioni. Ad avere la peggio un uomo di 80 anni deceduto all’ospedale Maggiore.

Febbre del Nilo, a Cremona un morto e un paziente grave

Il paziente invece ricoverato è un 79enne con difficoltà respiratorie, attualmente a letto le reparto di Pneumologia dopo essere passato dalla Terapia Intensiva. Il decorso sembra buono e i medici stanno già valutando il programma di riabilitazione.

Non c’è alcun legame con il Covid, tranne il fatto che anche per quello non c’è cura –  spiega il primario di Pneumologia Giancarlo Bosio a La provincia di Cremona -. La febbre può causare encefalite e problemi neurologici. I due pazienti ricoverati qui sono i primi che vedo con problemi respiratori”.

Sintomi e caratteristiche

La Febbre del Nilo è una malattia che ogni anno, tra fine agosto e inizio settembre, si ripresenta in pianura Padana. I due casi Cremonesi non sono infatti gli unici registrati nel territorio. Diversi pazienti sono stati ricoverati nelle ultime settimane anche nel Lodigiano, e un caso di West Nile si è verificato anche nel Pavese. E’ bene ricordare che il virus West Nile non è trasmissibile da persona a persona. La malattia infatti si contrae solo tramite la puntura delle zanzare, principalmente del tipo comune (Culex pipiens) o tigre (Aedes albopictus).
I sintomi

Nella maggior parte dei casi ha un tempo di incubazione da 2 a 14 giorni, che diventano 21 per i soggetti con deficit immunitario. Nell’essere umano la maggior parte delle volte, circa l’80%, l’infezione può essere asintomatica, o presentarsi come sindrome febbrile (cefalea, dolori muscolari e possibile eruzione cutanea). Solo in alcuni rari casi, circa lo 0,1%, la malattia può risultare particolarmente grave per l’insorgenza di manifestazioni neuro-invasive, soprattutto in anziani o persone debilitate.

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