proroga stato di emergenza

Lo scorso 31 gennaio 2020 il governo ha dichiarato, per la durata di 6 mesi, quindi fino al 31 luglio, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario rapprresentato dal virus Covid-19. La decisione del governo è di prorogarlo fino al 31 ottobre. Oggi il premier Giuseppe Conte farà una comunicazione al Senato alle 16.30 che sarà trasmessa su Rai2. Al termine l’aula voterà una risoluzione sulla proroga.

Possibile un nuovo lockdown?

Stato di emergenza non significa automaticamente lockdown. Questa convinzione, del tutto errata, si è diffusa a causa di diverse fake news circolate sui Social network ma è da smentire completamente.

Prorogare lo stato di emergenza vuol dire conservare i poteri eccezionali che il Governo ha avuto in questi mesi, cosa che legittima eventuali misure restrittive, zone rosse e limiti alla circolazione in caso di peggioramento della curva epidemiologica.

Un nuovo lockdown sarebbe necessario soltanto se il numero dei contagi salisse in quantità tale da mettere a rischio la salute pubblica e compromettere il funzionamento degli Ospedali.

Stato di emergenza

Fra l’altro l’estensione del periodo dello stato di emergenza ingloba anche i giorni nevralgici in cui riapriranno le scuole con tutto il carico di incertezze che ne segue. E coinvolge anche i rapporti con gli altri paesi.

I rapporti con gli altri Paesi

Resterà quindi il divieto di ingresso per chi arriva da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana e e inoltre l’obbligo della quarantena di due settimane per chi proviene da Bulgaria e Romania. Più difficile controllare chi proviene da questi paesi, ma facendo prima uno scalo magari in un paese europeo di Schengen.

Gli immigrati 

Il tema è tornato oggi di drammatica attualità. Durante lo stato di emergenza il Governo può intervenire con maggiore efficacia  nella gestione degli immigrati requisendo immobili oppure ordinando che siano ospitati in determinate strutture. Di questi giorno anche la necessità di schierare una nave di grandi dimensioni, almeno mille posti, in cui alloggiare i profughi per sottoporli a tamponi e quarantena.

Scuola

Durante lo stato di emergenza il commissario Domenico Arcuri può “saltare” molti dei passaggi burocratici necessari ad esempio per acquistare arredi e suppellettili per le aule scolastiche e anche per rifornire a prezzi controllati gli uffici pubblici di mascherine, visiere, kit per i test, guanti e disinfettanti. Ciò riguarda tutti gli uffici pubblici e non solo gli enti scolastici, ma è chiaro a settembre, con le aule che tra l’altro apriraranno e chiuderanno (in gran parte) per l’appuntamento elettorale, ci sarà bisogno della massima elastici per fronteggiare le nuove esigenze di strutture già in affanno prima dell’emergenza Covid.

Smart working

Il tema del telelavoro riguarda pubblico e privato. Mentre è già al lavoro la commissione parlamentare che dovrà delineare un quadro normativo finora assente o assai lacunoso, anche perché la richiesta era molto bassa, il prolungamento dello stato di emergenza permetterà ai lavoratori dipendenti e alle aziende di usufruire dello smart working che garantisce il distanziamento sociale. La quota di lavoratori che resterà collegata da remoto è destinata comunque ad aumentare anche dopo l’emergenza coronavirus.

Sanità

Il ruolo del ministro Speranza e del suo ministero, durante lo stato di emergenza, resta centrale. Determinante il compito di monitorare l’andamento dei contagi e di valutare l’incide di trasmissione del Covid-19, ovvero l’RT, anche per istituire zone chiuse in seguito alla scoperta di focolai.

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