“Quando ha respirato da sola, ho pianto dalla felicità”. A parlare, con la voce rotta dal pianto, è Marta Machado, la mamma della 22enne spinta in mare dal fidanzato dopo un litigio.

Napoli, 22enne spinta in mare. Parla la mamma

La scorsa domenica, per Marta, si è accesa la speranza: la figlia Amanda è stata estubata ed ora respira autonomamente.

“Adesso che non ha più la ventilazione assistita, possiamo guardarci negli occhi e parlarci ma lei, per il momento, non si ricorda nulla di ciò che è accaduto”, spiega la donna.

La madre di Amanda racconta al Mattino quei momenti drammatici e  il dolore che ha provato la prima volta che l’ha vista intubata. “Ricordo quando l’ho vista per la prima volta intubata e incosciente, è stato terribile e mi sembrava morta”.

“Una delle prime cose che ha detto Amanda, è stato: Gennaro”, prosegue la mamma che non nasconde la preoccupazione nel sentire pronunciare quel nome. “Prima di parlare a nostra figlia, io e il padre, ci siamo consultati con i sanitari e su loro indicazione, le abbiamo raccontato la verità sull’accaduto e sul perché si trovava in Rianimazione”. Ma Amanda “non ricorda cosa è successo quella sera” e l’unico desiderio che esprime è quello di “tornare a casa e andare via dall’ospedale, perché si sente molto agitata”.

La relazione con Gennaro

Non era una relazione Felice, quella con Gennario. La madre di Amanda spiega al Mattino che la figlia “soffriva per quel ragazzo, era nervosa, piangeva e litigavano spesso perché lui le rendeva la vita impossibile”.

Marta, nonostante gli sforzi per accettare quella relazione, aveva espresso alla figlia i suoi timori, invitandola più volte a lasciar perdere Gennaro.

“Era un ragazzo geloso, la controllava e le aveva già messo le mani addosso – racconta la mamma – per questi motivi ci eravamo scontrate ma non riuscivo a farle cambiare idea”. Durante il periodo della conoscenza della coppia, Marta spiega di non aver condiviso molti atteggiamenti del 24enne.

“Durante il periodo del lockdown venne per forza sotto casa nostra per vedere Amanda, gli dissi che doveva rispettare le regole ma non ci fu nulla da fare”.  Su quella sera, Marta non ha dubbi. “Litigare non giustifica alcun atto di violenza per cui chiedo giustizia” e aggiunge “mia figlia non è mai stata mantenuta da Gennaro, fortunatamente ha due genitori che non le hanno mai fatto mancare nulla dalle cose futili, come l’I-phone che le avevo regalato io, alla nostra presenza”.

Di recente alcuni familiari di Gennaro sono andati a trovare Amanda in ospedale, la madre ha chiesto di non venire, “credo siano solo preoccupati per l’accusa di tentato omicidio – conclude la mamma. – Amanda è una ragazza forte ma allo stesso tempo debole, sono convinta che non le ha mai voluto bene”.

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